Secondo la Federconsumatori gli aumenti della benzina saranno di 8 centesimi mentre per il diesel di 19 centesimi
Schizzano di nuovo al rialzo i prezzi della benzina e soprattutto del diesel. Oggi segnano quota oltre 1,85 euro al litro sulla benzina e 1,82 euro al litro sul diesel.
Prezzi che, stando alle rilevazioni costanti dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori si attestano su livelli davvero eccessivi rispetto alle attuali quotazioni internazionali.
Nel dettaglio, secondo le nostre stime, considerando sia le quotazioni che il livello del cambio Euro/Dollaro, il prezzo della benzina si attesta a oltre 8 centesimi al litro in più rispetto a quanto dovrebbe, mentre quello del gasolio addirittura a +19 centesimi.
Questo determina aggravi importanti a carico dei cittadini: solo in termini diretti, per il carburante, considerando 2 pieni di benzina da 50 litri al mese, un automobilista spende a causa di questi sovrapprezzi +96 euro annui. Per quanto riguarda il diesel va decisamente peggio: considerando circa 1 pieno e mezzo da 50 litri al mese, il maggiore carico in termini diretti ammonta a +171,00 euro annui.
A destare forte preoccupazione sono anche i rincari indiretti, visto che nel nostro Paese le merci sono trasportate per circa l’84% su gomma: secondo le nostre stime, con tali sovrapprezzi, si rischia di avere ricadute di +146,80 euro annui a famiglia.
Rincari che costringeranno le famiglie ad ulteriori rinunce e sacrifici. Per questo è necessario intervenire per arginare, da subito, questa ulteriore corsa al rialzo, monitorando eventuali speculazioni, nonché operando:
– un taglio delle accise sui carburanti, immediato e congruo o la definizione e l’applicazione di un’accisa mobile realmente efficace;
– lo scorporo delle accise dall’applicazione dell’IVA sui carburanti: da tempo sottolineiamo quanto sia insopportabile e iniqua l’imposizione di una tassa su un’altra tassa.
Per Federconsumatori è necessario che il Governo non abbassi la guardia e non abbandoni i cittadini anche su questo fronte, dopo aver aumentato prematuramente le accise e pensare di aver risolto ogni criticità applicando il cartello con il prezzo medio, elemento di maggiore trasparenza, ma non ancora risolutivo.