Ancora poche le imprese italiane che utilizzano sistemi di intelligenza artificiale, ma il mercato è in forte sviluppo: la percentuale delle piccole imprese italiane si attesta nel 2023 al 4,4, contro il 24% delle grandi imprese, in calo rispetto ai valori del 2021
Genova – Ottava tappa a Genova per il ciclo di incontri “Intelligenza artificiale e PMI: esperienze da un futuro presente”, organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub e la media partnership de L’Imprenditore. Il roadshow – che fino a oggi ha visto la partecipazione di oltre 800 imprese tra Verona, Bari, Firenze, Caserta, Torino, Cesenatico e Brescia – in due anni toccherà tutte le regioni italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare le piccole imprese associate a Confindustria sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale.
Sono le stesse imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’IA in azienda, grazie alla presentazione di casi concreti e al confronto diretto con i partecipanti.
L’intelligenza artificiale, di cui si discute da oltre 70 anni, è oggi al centro del dibattito politico-economico. Big data, elevate capacità computazionali e algoritmi più performanti ne permettono un impiego diffuso, capace di incidere nella vita quotidiana di imprese e individui in maniera ancora più profonda rispetto alle innovazioni precedenti. Tuttavia, nonostante le sue potenzialità, l’IA rimane ancora scarsamente utilizzata dalle imprese italiane, in particolare quelle di minori dimensioni.
Secondo dati Eurostat del 2023, solo il 5% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea (FIGURA 1). In particolare, la percentuale di piccole imprese italiane (10-49 dipendenti) si attesta al 4,4%, contro il 24% delle grandi imprese (oltre 250 dipendenti) (FIGURA 2). Un gap da colmare, perché numerose ricerche certificano un crescente divario nell’incremento della produttività dovuto alla digitalizzazione tra le poche imprese di frontiera e le molte più in ritardo.
Per quanto riguarda la Liguria, le imprese con almeno un livello base di digitalizzazione sono il 46,4% nel 2023 rispetto al 44,4% del 2021 (fonte Istat), con un incremento maggiore rispetto all’aumento registrato dal Paese nel suo complesso, da 60,8 a 61,3. (FIGURA 3)
Secondo Anitec-Assinform, l’Associazione che in Confindustria raggruppa le aziende ICT, il mercato del digitale in Liguria nel 2022 ha raggiunto circa 1,7 miliardi, con un aumento dello 0,8% rispetto al 2021. (FIGURA 4)
Per quanto riguarda l’impatto dell’IA su lavoro e occupazione, secondo gli ultimi dati dell’FMI l’automatizzazione attraverso l’intelligenza artificiale potrebbe coinvolgere circa il 40% dei posti di lavoro globali, con un impatto più significativo nelle economie avanzate, potenzialmente arrivando al 60%. Questa trasformazione comporterebbe la sostituzione di alcune posizioni e il potenziamento di altre.
Se poi guardiamo ai dati Eurostat relativi alle motivazioni che limitano l’utilizzo dell’IA, (FIGURA 5) le imprese del nostro Paese esprimono meno preoccupazioni della media europea ma il freno maggiore consiste nella carenza di competenze adeguate. È quindi fondamentale approfondire la conoscenza degli strumenti a disposizione e comprendere meglio quale siano le ragioni alla base di uno scarso utilizzo di queste tecnologie.
“La Liguria e Genova in particolare è un territorio capace di esprimere industrie all’avanguardia in diversi settori. – ha commentato il Presidente di Anitec-Assinform Marco Gay – Il digitale e le nuove tecnologie hanno alimentato la trasformazione della manifattura, l’ammodernamento delle infrastrutture marittime e portuali, la valorizzazione del turismo come asset di crescita. Qui l’industria del digitale ha trovato una sua localizzazione forte testimoniando l’importanza di legare tradizione ed esperienza con l’innovazione. La via per il futuro è per la competitività passa da qui.
L’IA assume un ruolo chiave in questo contesto ed è fondamentale che nei territori, all’interno delle filiere le PMI si rendano protagoniste dell’innovazione, rafforzando la propria capacità produttiva e restando così pienamente inserite all’interno delle catene del Valore. Attraverso la collaborazione con la Piccola Industria di Confindustria, i Digital Innovation Hub e le associazioni territoriali, siamo determinati a sostenere le tante PMI che vogliono puntare sul digitale e sull’Intelligenza artificiale per crescere e per contribuire a consolidare l’eccellente offerta tecnologica innovativa del nostro Paese”.
“L’Intelligenza Artificiale rappresenta una rivoluzione tecnologica con un potenziale straordinario – ha commentato Paolo Errico, vice presidente Piccola Industria Confindustria con delega all’Innovazione e Transizione digitale. “Dobbiamo giocare un ruolo da protagonisti nel guidare questo cambiamento, altrimenti saremo costretti a subirlo passivamente. Per farlo è cruciale non solo l’impegno delle imprese – di cui Genova e il suo territorio sono un’ottima testimonianza – ma anche l’implementazione di un quadro regolamentare chiaro, solido e di portata europea capace di mitigare gli eventuali impatti negativi e garantire benefici diffusi per la società e per il tessuto produttivo”.
“L’Europa non può permettersi di essere impreparata. Deve agire con tempestività e coerenza, altrimenti si rischia di accentuare le disuguaglianze esistenti e danneggiare la competitività delle nostre imprese. Solo attraverso un impegno condiviso possiamo plasmare il futuro dell’IA in modo sostenibile e inclusivo per tutti i cittadini europei. Senza dimenticare che il primo e cruciale investimento richiesto dall’adozione diffusa dell’IA è quello nelle competenze e nella riqualificazione delle risorse umane, la formazione ancora una volta, rimane la leva centrale per la crescita e la produttività delle imprese”.
“La straordinaria popolarità che l’Intelligenza Artificiale ha acquisito soprattutto con l’avvento di Chat GPT – ha commentato Enrico Pedemonte, vice presidente Piccola Industria Confindustria Genova – ha contribuito a far crescere curiosità e interesse intorno al tema, favorendo, allo stesso tempo, la diffusione di informazioni approssimative e sensazionaliste, che hanno enfatizzato molto l’aspetto dei rischi e determinato una confusione ancora maggiore, specialmente nel mondo delle piccole imprese”.
“E questo probabilmente spiega perché oltre il 94% delle PMI italiane non si sia ancora avvicinato all’AI. Per questo il Gruppo Piccola Industria di Confindustria Genova, già attivo da tempo nella divulgazione delle tecnologie digitali quali strumenti di innovazione delle PMI locali, ha voluto fortemente portare una tappa di questo roadshow nella nostra città, condividendo a pieno lo spirito dell’iniziativa” conclude Pedemonte.
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