Il Rappresentante Segretari Generali delle CCIE, Marino: “La conoscenza approfondita del tessuto economico delle CCIE a supporto delle imprese per servizi di consulenza e di accompagnamento nel mercato”
Roma. “Le CCIE sono in grado di accompagnare le imprese all’estero sfruttando la forza del loro network sul territorio, guidandole nelle scelte più opportune per arrivare sui mercati del mondo. Occorre valorizzare in particolare il concetto del “radicamento” nel tessuto imprenditoriale ed istituzionale dei nostri Paesi in quanto elemento di differenziazione rispetto ad altri soggetti”.
Queste le parole di Alessandro Marino, Rappresentante Segretari Generali delle Camere di Commercio Italiane all’estero.
Marino delinea l’importante organizzazione strutturale delle CCIE che possono contare su “personale dipendente che risiede nel Paese e con professionalità ed esperienza acquisita da molti anni. Oltre 1300 amministratori tra imprenditori e manager rappresentanti delle più importanti aziende italiane presenti con loro filiali nel mondo e pertanto personalità altamente rappresentative della business community italiana all’estero”.
“Tutti i grandi gruppi italiani sono presenti nei CdA delle CCIE (ovviamente in diversa misura a seconda dei Paesi) e pertanto siamo rappresentativi di quelle aziende italiane che all’estero e costituiscono anche i maggiori datori di lavoro “italiani” nei nostri Paesi. A loro volta tutti i Consiglieri costituiscono una formidabile rete di persone ben introdotte nel tessuto economico locale ma anche istituzionale che consentono pertanto alle Camere di mettere a disposizione dei contatti preziosi di alto livello che possono essere di utilità sia per altre imprese italiane che si affacciano in quel Paese ma anche per i soggetti istituzionali”.
“In virtú di questo network di contatti, patrimonio sia dei dipendenti camerali che dei Consiglieri, e della conoscenza approfondita del tessuto economico le CCIE forniscono da un lato un supporto alle imprese per servizi di consulenza e di accompagnamento nel mercato, sia di “counselling” per i soggetti pubblici italiani quali ad esempio le Regioni per intercettare opportunitá di collaborazione economica tra l’Italia, i suoi diversi territori, ed i Paesi in cui le CCIE sono presenti” conclude Marino.