“Le aziende dovrebbero adottare politiche che favoriscano la riqualificazione dei dipendenti esistenti e incoraggiare la collaborazione tra esseri umani e macchine, per massimizzare il potenziale dell’Intelligenza Artificiale sul luogo di lavoro”
Roma. «L’approvazione da parte del parlamento europeo della legge sull’intelligenza artificiale rappresenta il conseguimento di un importantissimo traguardo, da tempo auspicato, che attribuisce all’Europa un ruolo fondamentale nel panorama mondiale ma impone, allo stesso tempo, una riflessione su cosa ci attenda in futuro».
Così in una nota Vincenzo Caratelli, segretario generale Cisal Terziario.
«In tal senso è di primaria importanza investire nella formazione e nello sviluppo delle conoscenze necessarie per lavorare con queste nuove tecnologie, ed affrontare al meglio l’impatto dell’AI sull’occupazione – continua Caratelli – I lavoratori potrebbero formarsi nei settori in crescita, come la scienza dei dati, la programmazione e l’ingegneria informatica, mentre le aziende dovrebbero adottare politiche che favoriscano la riqualificazione dei dipendenti esistenti e incoraggiare la collaborazione tra esseri umani e macchine, per massimizzare il potenziale dell’IA sul luogo di lavoro».
«Restano però da affrontare anche questioni etiche e sociali legate allo sviluppo della AI; è necessario garantire che l’intelligenza artificiale sia utilizzata in modo responsabile ed etico per il bene comune» conclude.