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Marco Salvadè, presidente di ACIMIT: “L’indice degli ordini per il periodo gennaio-marzo 2024 conferma per i mercati esteri una generale prudenza nel pianificare nuovi investimenti”

Il 2024 inizia senza particolari sussulti per il meccanotessile italiano. Nel primo trimestre 2024, l’indice degli ordini di macchine tessili, elaborato dall’Ufficio Studi di Acimit, l’Associazione dei Costruttori Italiani di Macchine Tessili, risulta essere stazionario rispetto a quanto registrato nel medesimo periodo del 2023. In valore assoluto l’indice si è attestato a 61,2 punti (base 2021=100).

Il risultato è conseguenza di un andamento nettamente differente tra il mercato domestico e quello estero. In Italia gli ordini sono aumentati del 15% rispetto ai primi tre mesi 2023, mentre sui mercati esteri si è osservata una diminuzione del 4%. Il valore assoluto dell’indice sui mercati esteri è stato pari a 59,4 punti, mentre in Italia esso si è attestato a 73,9 punti. In entrambi i casi la raccolta ordini resta ben al di sotto di quanto osservato nel 2021, considerato come anno base. Nel quarto trimestre il carnet ordini ha raggiunto i 4 mesi di produzione assicurata.

Marco Salvadè, presidente di Acimit, commenta i dati: “L’indice degli ordini per il periodo gennaio-marzo 2024 conferma per i mercati esteri una generale prudenza nel pianificare nuovi investimenti. Il quadro geopolitico internazionale resta complesso e le incertezze si riflettono sulle decisioni di acquisto di molte aziende tessili. Così nei nostri principali mercati, Cina, Turchia e India, non si registrano chiari segnali di crescita della domanda”.

Per quanto riguarda l’interno l’indice degli ordini risulta in leggero aumento. “Dopo un 2023 in netto arretramento, la raccolta ordini ad inizio anno ha osservato un parziale recupero – afferma il presidente di Acimit – Tuttavia, non ritengo ci siano ancora le condizioni per una netta inversione di tendenza. Molti progetti di investimento anche in Italia restano al palo, in attesa che vengano emanati i decreti attuativi del piano Transizione 5.0. In seguito, vedremo se il mercato interno saprà reagire positivamente all’adozione di queste nuove misure”.

www.impresaitaliana.net

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