Federorafi: “L’occupazione resta interessata da una dinamica favorevole, per gli addetti al settore della gioielleria si stima infatti un aumento di 936 unità”
Il settore dell’oreficeria-argenteria-gioielleria italiana chiude il 2023 proseguendo il trend positivo, pur assistendo ad un ridimensionamento del ritmo di crescita del biennio 2021-2022. Il fatturato, secondo le stime del Centro Studi di Confindustria Federorafi, archivia l’anno con una variazione del +10,2% per 11,97 miliardi di euro. Le esportazioni di settore pari a 10,9 miliardi di euro evidenziano un incremento a doppia cifra dell’export pari al +11,1% che compensano un mercato domestico in flessione.
La conferma del raffreddamento del ciclo congiunturale proviene dai dati relativi ai volumi realizzati e dalle quantità esportate di gioielleria da indosso in oro, di gran lunga la voce merceologica più importante, la cui crescita non va oltre al +3,8% (in kg). Il dato quantitativo mostra in modo evidente l’incidenza delle dinamiche inflattive dell’ultima parte dello scorso anno unitamente all’impatto sui valori dell’andamento rialzista delle quotazioni dei metalli preziosi.
Tra le destinazioni la Svizzera occupa il primo posto davanti agli USA (che malgrado il moderato +4,6% restano il mercato in maggior espansione nell’ultimo quadriennio, segnando un +89,5%). In terza posizione si collocano gli Emirati Arabi Uniti (su livelli simili a quelli del 2022, +0,5%), davanti alla Francia (+11,1%) leader tra i clienti comunitari. I primi 4 mercati coprono quasi la metà dell’export (47,4%). Scivolata al 68° posto, la Russia ha ceduto un ulteriore -43,3.
Considerando il ranking delle province sempre in termini di export, al comando si mantiene Arezzo (+9,4%), seguita da Vicenza (+1,7%) e, quindi, da Milano (+66,2%), che ha superato di poco Alessandria (+8,7%). Le due province del distretto campano di Napoli-Caserta, importanti dal punto di vista produttivo benché con una minore propensione all’export, evidenziano invece nell’insieme una dinamica pari al +5,0%. L’occupazione resta interessata da una dinamica favorevole; per gli addetti al settore si stima infatti un aumento di 936 unità.
Per la Presidente di Confindustria Federorafi, Claudia Piaserico (in foto), i dati di chiusura 2023 sono in linea con le attese. Per quanto riguarda l’anno in corso, le previsioni sono orientate alla massima cautela visto l’andamento generale dell’economia mondiale e le tensioni geopolitiche che hanno già causato una generalizzata frenata del manifatturiero “made in Italy”. Il perdurare del conflitto israelo-palestinese e gli acquisti delle banche centrali hanno contribuito a tenere alto il prezzo dell’oro e, a traino, anche dell’argento.
Questo andamento dei preziosi inevitabilmente impatta sulla domanda di gioielleria frenando le richieste dei buyer internazionali. Queste considerazioni sono state al centro dei recenti appuntamenti che ho avuto con i vertici del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e di Agenzia ICE dove ho avuto modo di sottolineare le importanti iniziative in tema di Politica industriale e di internazionalizzazione come gli accordi con la GdO che, grazie a ICE, stanno interessando non solo i numerosi retailers in USA ma anche operatori della distribuzione in Francia, in Gran Bretagna e in Polonia, in attesa di aprire nuovi “fronti” in Canada ed in Australia.
A queste operazioni si affiancherà a breve un’importante iniziativa di comunicazione istituzionale di “influencer marketing” in USA e UK che vede coinvolti 5 creators (Helen Owen, Emily Canham, Serene Russell, Anastasia Gerrans e la coppia Sebastian Gomez & Esperanza Hernandez) che in marzo hanno avuto il privilegio di visitare ed incontrare imprenditori e collaboratori presso aziende manifatturiere dei distretti di Arezzo, Valenza, Vicenza e Torre del Greco così da poter vedere, toccare con mano e documentare le capacità del saper fare e la qualità dell’oreficeria, dell’argenteria, della gioielleria e delle produzioni con cammeo e corallo made in Italy.
In conclusione, pur con qualche ulteriore preoccupazione circa l’impatto delle sanzioni sui diamanti provenienti dalla Russia sulla filiera europea rispetto anche a quella degli altri Paesi del G7, il sentiment degli imprenditori italiani rimane positivo e i prossimi appuntamenti fieristici come Oroarezzo e le manifestazioni di Las Vegas saranno il termometro delle reali performance settoriali di questa prima parte dell’anno.