Il testo unico su rinnovabili approvato dal Consiglio dei Ministri lascia dei dubbi rispetto all’efficacia delle soluzioni proposte e sulla formulazione dello stesso. L’ANEV auspica che il passaggio parlamentare contribuirà a risolvere queste criticità per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione
Roma. Mercoledì è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il testo unico sulle rinnovabili ma l’Anev, l’Associazione Nazionale Energia del Vento, lo boccia e dichiara che così si rischia di fare un passo indietro e di compromettere il processo di semplificazione amministrativa e di velocizzazione delle procedure per la realizzazione degli impianti a fonti rinnovabili.
Il testo è stato approvato sulla base di una delega Parlamentare che avrebbe dovuto portare ad una semplificazione delle procedure e a un ulteriore impulso verso il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del nostro Paese.
«Non si comprende peraltro il motivo per il quale alcune innovazioni ottenute negli ultimi anni siano state messe in discussione visto che avevano dimostrato di funzionare, come ad esempio, le procedure semplificate previste per taluni interventi e tipologie di modifiche impiantistiche – si legge nella nota diffusa da Anev – L’auspicio è che le segnalazioni che abbiamo fatto pervenire e che, nelle dovute interlocuzioni parlamentari saranno ribadite, possano portare ad un miglioramento del testo il cui fine positivo deve essere utilizzato per dar piena attuazione alla politica di decarbonizzazione che il governo italiano sta perseguendo».