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Riccardo Vizzino, patron dello Studio legale Vizzino: “Lacune alla tenuta degli albi dei Consulenti Tecnici d’Ufficio. Chi dovrebbe vigilare?”

«Ci aspettiamo che le Istituzioni destinatarie del nostro documento trovino un rimedio alle problematiche illustrate. Non è assolutamente giusto che i cittadini esemplari paghino il prezzo di disattenzioni, malaffari e scarsa competenza in capo a chi li dovrebbe tutelare».

Parole dure quelle dell’avvocato Riccardo Vizzino che insieme all’avvocato Emma Vizzino ed al dottor Adriano Spagnuolo Vigorita ha scritto alle istituzioni competenti per denunciare gravi carenze che ruoterebbero intorno al mondo del Consulenti Tecnici d’Ufficio dei Tribunali.

«Gli Uffici Giudiziari pullulano di «cavallette» che balzellano da un’aula di udienza all’altra, consegnando bigliettini e facendosi pubblicità finanche in momenti ex lege proibiti – si legge nella lettera dello Studio legale Vizzino – gli scriventi si riferiscono ai professionisti, tecnici e sanitari, che il più delle volte dichiarano di possedere i requisiti per giurare come consulenti tecnici d’ufficio (CTU). Costoro, in realtà – scrive lo Studio legale Vizzino – sono sovente privi delle conoscenze necessarie ad orientare il convincimento del Giudice».

Per Vizzino, per quanto attiene al campo medico, «dati che preoccupano maggiormente vanno identificati nell’omesso controllo circa l’iscrizione o meno del possibile CTU nell’apposito elenco tenuto presso i Tribunali, la presenza o meno di conflitto d’interessi (ad es., bisognerebbe sincerarsi che un sanitario non abbia rapporti professionali con le parti del giudizio ovvero con i legali, sebbene nell’ambito di altri procedimenti), od in ordine all’effettivo possesso della qualifica di medico-legale: è possibile che, girando e voltando, a giurare siano sempre gli stessi professionisti, spesso non competenti nella materia oggetto di causa».

«C’è da sottolineare che, non di rado, molti di questi CTU figurano tanto come firmatari di certificati in altri giudizi pendenti, quanto come periti di parte (CTP) designati dai contendenti – continuano i professionisti dello Studio legale Vizzino – procedendo di questo passo, ahi noi, l’imparzialità dei consulenti d’ufficio (i quali, giova rammentarlo, sono ausiliari del Giudice) è messa a serio repentaglio».

«I medici prestanti servizio in seno alle strutture pubbliche non possono assolutamente richiedere l’iscrizione all’albo dei CTU presso i Tribunali senza la previa autorizzazione dell’ASL alla quale fanno capo – si legge nel documento che vede firmatario l’avvocato Riccardo Vizzino – Anche di questo, però, ci si dimentica totalmente: ecco perché ci troviamo in aula anche i dirigenti medici dei presidi ospedalieri, molti dei quali, immemori del Giuramento d’Ippocrate prestato all’atto dell’abilitazione, hanno appreso (e, ahi noi, trasmettono ai posteri) l’arte del far soldi in maniera piuttosto facile». 

Vizzino ctu

www.impresaitaliana.net

17 Ottobre 2024

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