Uil, Ivana Veronese: “Ritardo degli interventi di contrasto al sommerso, a rischio la sesta rata del Pnrr”
Non solo ritardo per quanto riguarda le misure e gli interventi da porre in essere nel contrasto al sommerso come previsto dal Pnrr ma anche mancanza di confronto con le parti sociali presenti nel Comitato nazionale istituito ad hoc e che il Governo avrebbe convocato solo due volte ad interventi già fatti. Questo è quanto dichiarato dalla segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese che lamenta assenza di confronto e riferisce che che la Commissione europea, anche per questo, avrebbe bacchettato il Governo.
«La Commissione Ue – ha dichiarato Veronese – ha segnalato al governo anche la criticità dell’esonero da ispezioni per 12 mesi per le aziende trovate regolari, poiché questa misura avrebbe potuto dare adito ad abusi: avevamo detto e scritto, in tempi non sospetti, che questo tipo di premialità non ci piaceva».
«Tutto ciò ci è stato comunicato ieri dal governo, nella seconda riunione del Comitato nazionale di contrasto al sommerso, che ha fatto anche un ‘mea culpa’ per il mancato confronto, protratto nel tempo, con le parti sociali e per i forti ritardi nell’attuazione del Piano nazionale sommerso. Ed ecco che – ha rimarcato Veronese – per ‘salvare capra e cavoli’ agli occhi della Commissione europea, ma non certo ai nostri, durante la riunione, il governo ha tirato fuori dal cilindro l’ennesimo decreto legge in cui sono contenuti correttivi, interventi e tempistiche di realizzazione proprio di quelle misure sul sommerso».
La segretaria della Uil sottolinea che la Commissione UE ha annunciato il rischio della perdita della sesta rata del Pnrr per l’Italia.
«Un decreto con il carattere dell’urgenza, poiché la Commissione europea ha annunciato al governo il rischio della perdita della sesta rata del Pnrr. Un decreto già stilato, pubblicato in Gazzetta ufficiale ieri sera ed entrato in vigore oggi. Insomma, come è prassi di questo governo, a cose già fatte, senza porsi minimamente lo scrupolo di un confronto preventivo con le parti sociali».
«Questo modus operandi del governo, nei confronti di temi come il lavoro nero e irregolare, ci lascia fortemente preoccupati, soprattutto alla luce dei risultati degli accessi ispettivi condotti fino a settembre 2024, che l’Ispettorato nazionale del lavoro ci ha illustrato nel corso della riunione: il lavoro nero è la patologia più riscontrata, così come il forte aumento del lavoro grigio (lavoro fittizio) e delle sospensioni di attività d’impresa sia per lavoro nero che per violazioni su salute e sicurezza».
«La Uil – ha concluso Veronese – continuerà a denunciare l’assenza di confronto su temi così importanti che toccano da vicino tutele e diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e porterà avanti le sue proposte per un lavoro dignitoso, dando voce a chi oggi non ce l’ha, anche con la campagna ‘No ai lavoratori fantasma’».