Vincenzo Petrella, Vicepresidente dei Volontari Antiroghi Acerra: “ Trovare un metodo che renda possibile da parte dei cittadini poter segnalare eventuali e potenziali crimini ambientali”
Napoli. «Poche settimane fa, oltre ad un incontro in Prefettura, ottenemmo che l’incaricato ai roghi venisse sul territorio in modo da fargli rendere conto coi propri occhi alcuni esempi della devastazione ambientale. A breve ci rivedremo per avviare una collaborazione al fine di contrastare il fenomeno degli sversamenti e l’incendio dei rifiuti».
Vincenzo Petrella è il vicepresidente dell’associazione Volontari Antiroghi Acerra, un faro di legalità in un territorio dilaniato ed abusato negli anni. Vincenzo, insieme ai volontari dell’associazione di cui fa parte, perlustra il territorio acerrano, e non solo, da anni battendosi in prima linea, in trincea contro sversamenti illegali e contro gli ecomafiosi che fanno quattrini ai danni dell’ambiente e della salute dei cittadini. E’ nato e vive ad Acerra da 50 anni ed è impegnato sul territorio dal 2004, anno in cui ci fù la grande manifestazione contro la costruzione dell’inceneritore di Acerra.
«Personalmente più volte a vari incontri con le autorità ho sempre ribadito un concetto: non ci accontenteremo di sentire che c’è una diminuzione dei roghi tossici, ma che si scriva la parola fine a questo terribile fenomeno – ha detto Petrella – Prima di arrivare a questo però bisogna ovviamente porre fine agli sversamenti abusivi di rifiuti. Controlli alle attività produttive, specie quelle sommerse, videosorveglianza, presenza di polizia locale o altre autorità competenti soprattutto nelle aree periferiche, ma soprattutto trovare un metodo che renda possibile e sicuro da parte dei cittadini poter segnalare eventuali e potenziali crimini e criminali ambientali».
Acerra è balzata agli onori della cronaca anche per una questione che ha riguardato i fratelli Pellini, condannati in via definitiva per reati ambientali e recentemente oggetto di un servizio, straordinario, andato in onda su Report grazie al giornalista Bernardo Iovene.
«La questione Pellini sicuramente è la dimostrazione di ciò che il territorio ha dovuto subire. Ovviamente non sono stati solo loro i colpevoli, anzi sicuramente vanno aggiunte tantissime altre questioni e dinamiche che hanno portato questo territorio ad essere tra quelli ad alta incidenza per patologie tumorali – dichiara il Vicepresidente dei Volontari Antiroghi Acerra – Io ho seguito, e così l’associazione, tutte le udienze dal processo d’appello sino alla Cassazione. Uno dei momenti in cui lo Stato ha dato la dimostrazione di essere attento. Non accade sempre purtroppo».
«La trasmissione Report a mio avviso ha fatto emergere due aspetti importanti: chi sono i colpevoli (loro) e chi invece con tanto coraggio si è battuto per salvaguardare la propria terra e fare in modo che pagassero per i loro crimini ambientali come da sentenza passata in giudicato» conclude Vincenzo Petrella.
Foto: Fornita da Associazione Volontari Antiroghi Acerra