Secondo Carlo Furgiuele i dirigenti del domani devono abbracciare l’antifragilità, l’innovazione ed avere competenze digitali
«In un contesto di mercati sempre più instabili e dinamici, i dirigenti si trovano di fronte a sfide complesse che richiedono un profondo cambiamento nel mindset e nelle strategie operative. Per affrontare questi cambiamenti, è essenziale abbandonare il concetto tradizionale di resilienza per abbracciare l’antifragilità, un approccio che non si limita a resistere agli shock ma che trae forza da essi per migliorare».
Queste le parole di Carlo Furgiuele, Managing Director di Djungle Studio (Startup Builder), Docente Accademico, HR Consultant LH.
«Questo cambiamento si intreccia con l’importanza di sviluppare competenze digitali e con l’integrazione sempre più marcata tra il mondo manageriale e l’ecosistema delle startup. Il concetto di resilienza, inteso come capacità di ripristinare l’equilibrio dopo un evento traumatico, non è più sufficiente per affrontare le sfide contemporanee. L’antifragilità offre una prospettiva rivoluzionaria: crescere e migliorare sotto pressione. Per i dirigenti, questo significa accogliere il cambiamento come un’opportunità per innovare e ridefinire le regole del gioco» dichiara Furgiuele.
«Incorporare l’antifragilità nelle strategie aziendali permette di adattarsi rapidamente alle condizioni mutevoli del mercato, trasformando ogni crisi in un trampolino di lancio per il successo. Un esempio tangibile di antifragilità applicata è rappresentato dall’avvicinamento dei dirigenti al mondo delle startup – afferma Carlo Furgiuele – Sempre più manager assumono il ruolo di business angel, portando la propria esperienza e visione strategica in contesti altamente innovativi. Secondo il rapporto sui Business Angel in Italia, il 78% di questi investitori proviene da ambienti manageriali o imprenditoriali, dimostrando come l’integrazione tra questi due mondi possa generare valore».
«Le startup innovative sono fucine di creatività e flessibilità. I dirigenti, collaborando con queste realtà, acquisiscono anche strumenti e metodologie agili utili per rinnovare i modelli di business delle loro aziende posizionandosi come attori della trasformazione digitale – continua – Tale fenomeno trasversale richiede ai dirigenti di aggiornare continuamente le proprie competenze. Non si tratta solo di adottare nuove tecnologie, ma di integrarle nella visione strategica aziendale. L’area metropolitana romana, grazie alla sua elevata concentrazione di settori specializzati e al dinamico ecosistema di startup, rappresenta un terreno fertile per lo sviluppo di queste competenze».
«Roma offre uno spaccato emblematico delle dinamiche del mercato del lavoro italiano. Nel 2022, il tasso di occupazione è cresciuto del 2,6% rispetto all’anno precedente, con segnali positivi nelle professioni ad alta specializzazione. Tuttavia, persistono criticità legate alla precarietà lavorativa e al disallineamento tra formazione e competenze richieste».
«Le startup, con la loro capacità di creare posti di lavoro e innovare, rappresentano un elemento chiave per il rilancio del tessuto produttivo romano, a tutti i livelli – conclude Furgiuele – Parallelamente, l’integrazione delle competenze digitali e l’approccio antifragile da parte dei dirigenti sono strumenti fondamentali per affrontare queste sfide e trasformarle in opportunità di crescita sostenibile. In un contesto come quello romano, dove la tradizione si intreccia con l’innovazione, i dirigenti hanno l’opportunità di diventare veri architetti del cambiamento, guidando le proprie organizzazioni verso nuovi orizzonti di eccellenza».