Su medicina convenzionata e medici ospedalieri interviene Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani
Roma. «Alla riduzione delle risorse economiche nel corso degli ultimi dieci anni e alla compressione delle prestazioni sanitarie per i cittadini, si uniscono le misure di contenimento della spesa sul personale che continuano a generare un aumento dell’età media dei medici: in questo modo non si può continuare!» così Pina Onotri, Segretario Generale Sindacato Medici Italiani in merito al tavolo tematico ministeriale su medici, criticità contrattuali, organizzazione del lavoro, che si sta tenendo questo pomeriggio.
«Per quanto riguarda l’area della dirigenza medica e sanitaria è arrivato il tempo di ridare dignità al lavoro pensando alla standardizzazione di un sistema che valorizzi le competenze professionali, che punti al benessere organizzativo, che permetta la progressione di carriera, con l’ attribuzione e il rinnovo degli incarichi, che bilanci il sistema di valutazione annuale dei dirigenti medici ai fini dell’attribuzione della premialità di risultato».
«Bisogna che il Governo preveda una defiscalizzazione del lavoro, perché non possibile tassare il lavoro della dirigenza sanitaria al 43%; si deve ridurre, da subito la tassazione e in particolare della libera professione; così come riteniamo che sia urgente prevedere misure per la depenalizzazione dell’atto medico, a tutela dei professionisti che sono impegnati in prima linea. Per i giovani medici specializzandi, nella discussione per il rinnovo del CCNL, occorre prevedere un nuovo contratto di formazione lavoro che permetta di essere retribuiti adeguatamente mettendo fine ad una discriminazione stipendiale rispetto ad altri colleghi».
«La riorganizzazione della medicina territoriale deve essere sostenuta da un adeguato potenziamento del fabbisogno del personale medico, con un’idonea copertura finanziaria, innanzitutto diretta ai medici di medicina generale, nonché dall’implementazione di ulteriori setting territoriali, quali salute mentale, dipendenze patologiche, neuropsichiatria infantile e l’assistenza psicologica di base».
«Si dovrebbe ipotizzare nuova convenzione della medicina generale introducendo da subito la possibilità di poter usufruire dei benefici della legge 104, le ferie, il Tfr, la malattia di cui godono i medici della medicina dei servizi e gli specialisti ambulatoriali che lavorano a quota oraria all’interno di strutture pubbliche».
«C’è necessità di introdurre nel nuovo contratto i concetti di pari opportunità; conciliazione vita/lavoro; adeguata retribuzione e valutazione standard dei carichi di lavoro che sicuramente non si esplicitano nelle ore di front office che svolgono in ambulatorio; la possibilità di poter usufruire del part time; una maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro. Le risorse del PNRR devono essere destinate essenzialmente per l’assunzione di nuovi medici e per aumentare le loro retribuzioni equiparandole con quelle europee».