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La storia di Gian Mario Picchi, supportato dalla Onlus Imprenditore non sei solo, cresciuto grazie a una migliore gestione organizzativa e amministrativa. Obiettivo per il 2023, 200 mila euro di fatturato

La Onlus Imprenditore Non Sei Solo dal 2018 si occupa del sostegno alle imprese in difficoltà per la prevenzione dei suicidi e organizza mensilmente una classe di sostegno a Milano che vede in attivo 57 assistiti provenienti da tutta la Lombardia che, con le loro attività in recupero, hanno raggiunto tra 2022 e 2023 un fatturato complessivo di 12 milioni e 135 mila euro.

I numeri della Onlus In Lombardia: 57 imprenditori supportati, 243 assistiti attivi nel percorso di formazione e 12 milioni e 135 mila euro salvaguardati grazie al progetto di sostegno.

La realtà associativa di INSS, Imprenditore Non Sei Solo, è una onlus fondata nel 2018 e dedicata al supporto degli imprenditori in difficoltà grazie a una rete di grandi e piccoli imprenditori volontari che hanno scelto – gratuitamente – di sostenere, in prima persona, le imprese in crisi, fornendo formazione sul giusto approccio manageriale e su tematiche verticali. In diverse grandi città italiane, sono presenti classi di sostegno; in Lombardia, questa è attiva a Milano, dove diversi imprenditori stanno concludendo, con successo, il proprio percorso.

In Lombardia la classe di Milano vede in attivo 57 assistiti che tra il 2022 e il 2023, con le loro attività, hanno raggiunto un fatturato complessivo di 12 milioni e 135 mila euro con un totale di 243 dipendenti salvaguardati grazie al progetto di sostegno.

Questi imprenditori provengono da diverse province della Regione e una volta al mese svolgono formazione in aula; una volta concluse le lezioni, restano attivi i contatti diretti con la Onlus grazie ai canali online.

La storia di Gian Mario Picchi, geometra bresciano che, iniziata la pandemia, ha incontrato i primi problemi di incasso, per una sbagliata gestione organizzativa e amministrativa

Gian Mario Picchi ha uno studio di geometra a Sale Marasino, in provincia di Brescia. L’ha aperto nel 2003 e ha sempre lavorato solo, ma quando i clienti hanno iniziato a diventare numerosi ha deciso di farsi affiancare prima da un collaboratore e, con il passare del tempo, da altri. Quando è scoppiata la pandemia, Picchi aveva un team di 5 persone che lavorano con lui su diversi progetti.

Nonostante l’attività andasse bene, erano evidenti fin da subito i primi problemi di organizzazione interna di Gian Mario Picchi: <<Non c’era una divisione dei compiti e una precisa idea degli obiettivi. In funzione delle necessità, e delle urgenze dello studio, i ragazzi mi aiutavano su un lavoro o su un altro e, quando terminavano, mi chiedevano “E ora, di cosa mi occupo?”. Io non ero mai preparato e rispondevo: “Vieni alla mia scrivania e vediamo quali progetti abbiamo da realizzare”>>.

I lavori, però, a Picchi non mancavano e, nonostante vi fosse consapevolezza di una lacuna connessa alla proattività individuale e alla visione di insieme, non veniva pensata alcuna miglioria. Anche la gestione economica vacillava: <<Non c’era un’amministrazione, mi occupavo io delle fatture ai clienti. Non ero però preciso e capitava spesso che il lavoro, le urgenze, le commesse avessero la priorità sugli aspetti di carattere amministrativo. A volte, mi dimenticavo di fatturare o, con consapevolezza, spostavo l’emissione della fattura alle settimane successive rispetto alla fine di un lavoro, perché non avevo in quel momento necessità di incassare. Quando invece avevo bisogno di soldi, interrompevo le attività quotidiane e mi dedicavo all’amministrazione>>.

E continua: <<Quando scoppiò il Covid e io e la mia squadra iniziammo a lavorare da casa, capii che la gestione dello studio sarebbe potuta diventare un grave problema. Nel frattempo, consigliato da un amico, iniziai a seguire le dirette online dell’Imprenditore Paolo Ruggeri, il fondatore di INSS, che parlava del difficile periodo che sarebbe iniziato. E iniziai a preoccuparmi per il futuro>>.

L’emergenza sanitaria ha avuto l’evoluzione nota, comportando il fermo del lavoro. Questa situazione ha spronato l’imprenditore a capire le problematiche della sua attività e a chiedere aiuto. <<Presi tutte le commesse, analizzai i lavori svolti e non fatturati, le attività da portare a termine, iniziai a emettere le fatture lasciate indietro e in tre mesi incassai tutti i soldi>>.Gian Mario aveva chiaro che i problemi non erano legati a clienti insolventi o alla mancanza di lavori, ma a una personale gestione sbagliata.

Le difficoltà iniziarono a riflettersi in famiglia: <<Con mia moglie litigavo e lei spesso diceva “Lavori 10 ore al giorno e non abbiamo mai liquidità, perché?”. Era da tempo che volevo cambiare, e finalmente decisi di chiedere aiuto contattando Imprenditore Non Sei Solo>> dice Gian Mario Picchi.

La Onlus ha prima aiutato Picchi con delle call da remoto finché non c’è stata la possibilità di vedersi in classe per seguire precisi percorsi formativi a Milano. Gian Mario è stato affiancato da un consulente, così accade per ogni professionista aiutato da INSS, con il quale ha iniziato a lavorare su due aspetti precisi: l’organizzazione e l’amministrazione.

È passato un anno e mezzo, Gian Mario Picchi a breve diventerà un supervisore della Onlus, per cui potrà aiutare anche altri imprenditori in difficoltà. <<Io sono cambiato e cresciuto e anche la mia squadra. Ogni lunedì mattina facciamo una riunione per verificare i lavori della settimana precedente e distribuire i compiti per i giorni successivi. Inoltre, se tra di loro vedo dei malumori, li convoco uno ad uno per capire se c’è qualche difficoltà. In accordo con i miei collaboratori, ho modificato anche le modalità di pagamento: a un costo fisso, sommo una variabile concordata prima in funzione dei tempi di lavoro e dei risultati. Prima, invece, c’era solo uno stipendio variabile che, però, condizionava molto i costi dello studio e mi impediva di fare delle previsioni precise. Accadeva spesso infatti che facessi un prezzo a un cliente e andavo in perdita perché il lavoro veniva svolto in tempi molto più lunghi del previsto, anche per la cattiva organizzazione precedente>>..

E sull’aspetto amministrativo? <<Mi affianca mia moglie, molto precisa, e con lei sono in riunione ogni martedì per verificare il piano finanziario e aggiornarlo. Oggi sono molto sereno, la mia squadra è contenta, tutti lavoriamo meglio e siamo cresciuti, passando da un fatturato di 100mila euro di due anni fa a 160mila nel 2022, e per il 2023 puntiamo a 200mila>> conclude Picchi.

Come funziona l’assistenza ai colleghi in difficoltà

Gli imprenditori volontari di INSS che aiutano i colleghi in difficoltà, diventando soci della no profit, scelgono di partecipare a un programma di formazione imprenditoriale e sviluppo soft skills specifico, ideato gratuitamente per la Onlus in collaborazione con OSM, Open Source Management, società di consulenza manageriale, principale realtà da cui la no profit viene sostenuta e promossa. Il medesimo piano di formazione manageriale, orientato su specifiche esigenze, viene poi proposto agli assistiti dai volontari formati e certificati nel proprio percorso. “La Onlus vive grazie alle donazioni dei volontari e dei sostenitori” spiega Lara Campoli co-fondatrice e presidente di INSS. ”La Onlus vive grazie all’impegno dei volontari e alle donazioni. Abbiamo la possibilità di usufruire delle donazioni del 5xMille; un aiuto concreto che ci consentirà di far crescere il progetto e renderlo più ambizioso”.  


Per richiedere informazioni su come diventare volontario nella classe di Palermo, effettuare una donazione, informarsi per il 5xMille o chiedere assistenza in caso di difficoltà consultare il sito www.imprenditorenonseisolo.it. Sui canali social Facebook, Instagram,  Youtube e Linkedin è possibile  restare sempre aggiornati sulle attività della Onlus.

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www.impresaitaliana.net

Gian Mario Picchi: “Sono cresciuto molto grazie alla Onlus Imprenditore non sei solo”

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