I Muort Nuost

I Muort Nuost sarà una festa a tema con musiche, buon cibo e tanto divertimento con cui si rispolvererà la storia dell’Halloween napoletano

«I Muort Nuost». Si chiama così l’evento che si terrà questa sera presso la sala docenti dell’Istituto comprensivo Vittorio de Sica di Volla diretto dalla Professoressa Maria Rosaria Stanziano. Una festa a tema con musiche ed accompagnamento sax in cui si racconteranno aneddoti sulla vita di Nostradamus. I partecipanti avranno un outfit “horror” e sarà premiato il travestimento più originale.

Alunni, docenti e genitori parteciperanno alla serata in costume con musica, buon cibo e divertimento assicurato.

«In questi giorni non si fa altro che parlare di Halloween, i bambini piccoli e via via i ragazzi e giovani impazziscono letteralmente per inventare un travestimento horror sia per agirarsi nei condomini per il classico “dolcetto scherzetto” o per feste e serate a tema in locali e discoteche ma sono in pochi a sapere che da secoli a Napoli già esisteva il nostro Halloween» si legge nel comunicato dell’Istituto Comprensivo Vittorio de Sica.


«I melograni al posto delle zucche. Le scatole di cartone per chiedere un soldino invece dei sacchetti di stoffa, zucche di plastica dove oggi si raccolgono dolciumi”. Più che altrove la nostra storia ci ha insegnato ad immaginare l’inferno sotto i nostri piedi con il traghettatore delle anime Caronte, tra la via di accesso che era il suggestivo (talvolta rosso) lago dell’Averno e le eruzioni magmatiche e spaventose del Vesuvio».


«Tutta Napoli e la zona partenopea, sono da sempre circondate di alone di magia, mistero ed esoterismo…dalla Sibilla Cumana allo sprofondamento dell’antica Pozzuoli (vedi il fenomeno bradisismico…) dalla minacciosa rupe di Cuma alla maestosa ed avvolgente Piscina Mirabili… dalle catacombe di San Gennaro, al cimitero delle Fontanelle. Insomma Napoli sopra l’inferno, in una sorta di immaginario purgatorio il famoso “priatorio” a cui rivolgersi per far traghettare i vivi verso il regno dei morti».


«La tradizione delle “Cascettelle re muorte” scatole di cartone dove gli scugnizzi partenopei il 2 nobembre, facevano tintinnare monetine per comprare dolcetti è durata fino agli anni 70 ed è poi scomparsa a seguito del colera». «Le testimonianze del culto dei morti vanno da metà 800 e passano per grandissimi quali Eduardo in “Filumena Marturano”, Matilde Serao, Giuseppe Marotta, Antonio De Curtis…
E quindi melograni al posto delle zucche, noci, nocciole, castagne e carrube al posto di marshmallow e cioccolato».

I Muort Nuost

www.impresaitaliana.net

I Muort Nuost, stasera l’evento all’Istituto Vittorio de Sica di Volla

I Muort Nuost

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