In merito al taglio del rendimento delle pensioni interviene Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani, ed annuncia l’adesione allo stato di agitazione
Roma. «Se con la prossima legge di bilancio 2024 ci sarà effettivamente il taglio del rendimento delle pensioni questo comporterà che i medici dipendenti del SSN riceveranno a fine delle loro attività una drastica riduzione del loro assegno pensionistico a fronte di elevatissimi contributi versati. Un trattamento indegno per chi ha dato il suo contributo umano e professionale nel contrastare la pandemia pandemia; dopo 500 morti questo è il ringraziamento».
«Si dovrebbe affrontare, inoltre, una volta per tutte, anche la questione pensionistica dei medici convenzionati. Non si può chiedere, soprattutto alle donne medico, di andare in pensione a 70 anni per avere un assegno pensionistico che sia decente e proporzionale ai contributi versati. Il Governo abbia il coraggio di dire, chiaramente, che vuole abbonare la classe medica non occupandosene più e con essa il Servizio Sanitario Nazionale» così Pina Onotri, Segretario Generale Sindacato Medici Italiani.
« Avevamo già espresso tutte le perplessità su questa legge di bilancio che vede per la sanità un aumento del valore delle risorse che lievitano in termini assoluti, ma indica, allo stesso tempo, un abbassamento del rapporto tra spesa sanitaria e Pil che arriverà al 6,4% per gli anni 2024 e 2025 per poi riscendere nel 2026, ma adesso, con la decurtazione delle pensioni dei medici, viene assestato un colpo mortale alla tenuta del servizio pubblico sanitario. Aderiamo, per queste ragioni, allo stato di agitazione indetto da sindacati dei medici ospedalieri e della dirigenza sanitaria».
«Non si possono abolire per legge diritti acquisiti. Un altro colpo di scure sui diritti sociali. Siamo pronti a tutto anche all’indizione di uno sciopero nazionale generale, così com’è avvenuto in altri paesi europei».