Nel report di Legambiente sull’abusivismo indicati i numeri delle mancate demolizioni nei comuni delle regioni a rischio: Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia
Ad Ottobre del 2023 l’Osservatorio nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente ha presentato il Rapporto “Abbatti l’abuso 2023” incentrato sulle mancate demolizioni degli immobili costruiti abusivamente. In effetti l’abuso edilizio è un problema atavico e le regioni più esposte sono Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia.
Senz’altro nei comuni della provincia di Napoli l’abusivismo edilizio è un tema molto sentito anche perché spesso gli abusi vanno ad impattare direttamente sull’ambiente. Capita sempre più spesso di veder sorgere dall’oggi al domani vere e proprie industrie in prossimità di centri abitati, spuntare canne fumarie impensabili, vedere autorizzazioni improbabili grazie ad interpretazioni fantasiose da parte dei tecnici.
Chi ne fa le spese? Innanzitutto il cittadino ma anche l’Ente per i procedimenti giudiziali che ne scaturiscono. La credibilità politica di chi amministra determinati territori viene messa a dura prova da gentaglia senza scrupoli pronta a tutto pur di raggiungere il proprio interesse a danno, ovviamente, della collettività e dell’ambiente.
Nel rapporto di Legambiente si legge che «l’abusivismo edilizio è un’autentica piaga che tiene in ostaggio il territorio, la legalità e lo sviluppo del nostro Paese ormai da molti decenni. Parliamo di un fenomeno che, anche negli ultimi anni, nonostante la crisi edilizia e quella pandemica, si mantiene su livelli preoccupanti, addirittura in crescita come valori assoluti».
L’abusivismo edilizio e la corruzione nei comuni tra i principali nemici dell’ambiente