Se allunghi la mano troverai la mia Maria

In settimana l’inaugurazione dell’associazione “Se allunghi la mano troverai la mia”, il presidente Angelo Venturato: “Mia figlia Maria mi disse: papà se allunghi la mano e troverai anche una sola persona che renderai felice io sarò contenta»

«Trasformare il dolore in gesti d’amore per gli altri». Questo spinge Angelo Venturato, e la sua famiglia, nell’impegno quotidiano che porta avanti accompagnando malati oncologici in difficoltà in Ospedale per consentire loro di curarsi.

Visto da fuori potrebbe apparire una cosa semplice da fare, ma non lo è. Neanche il tempo aiuta, come potrebbe pensare chi è all’esterno di questo vortice che ti tira giù. Eppure il ricordo di sua figlia Maria, morta nel 2016 a soli 25 anni a causa di un tumore sinoviale rarissimo ai polmoni, è più forte di tutto. E’ così che, in via Alcide de Gasperi 18 ad Acerra, c’è stata l’inaugurazione dell’associazione con la quale si porterà avanti il desiderio, ed il messaggio d’amore, di Maria: “Se allunghi la mano troverai la mia”.

«Ogni mercoledì dovevamo recarci al Pascale per la chemioterapia e lei, vedendo le difficoltà di alcune persone che dicevano di non poter andare in ospedale perché non c’era nessuno che poteva accompagnarli una sera mi disse che gli sarebbe piaciuto aiutarle» afferma commosso Angelo Venturato.

Maria

«Mi portò da un suo amico tatuatore ma io tremavo solo all’idea perché ho paura degli aghi e perché non amavo i tatoo. Non sapevo cosa mi avrebbero tatuato sul braccio, alla fine mi scrissero :se allunghi la mano troverai la mia. Improvvisamente mia figlia scoprì anche il suo braccio e fu un’emozione indescrivibile. Si era tatuata la stessa frase – continua Angelo – Quel nostro simbolo è diventato il logo dell’associazione, mia figlia mi disse: papà se allunghi la mano e troverai anche una sola persona che renderai felice io sarò contenta».

Maria morì poco dopo a 25 anni. Tre anni prima aveva scoperto il tumore, un mese prima di sposarsi. La casa era finita, tutto era pronto per il matrimonio ma i medici dissero al padre di rinviare l’evento perché doveva operarsi urgentemente.

Così, dopo circa otto anni dalla morte di Maria, nasce l’associazione “Se allunghi la mano troverai la mia” che si pone l’obiettivo di accompagnare nelle strutture ospedaliere chi non può e non ha mezzi. I volontari, ad oggi poco più di una quindicina, vanno a prendere le persone in difficoltà, le accompagnano in ospedale e le riportano a casa gratuitamente. A settembre partirà un altro progetto, che nasce sempre da un’idea di Maria che amava follemente i bambini: l’associazione adotterà un bambino in prima elementare e coprirà tutte le spese per i bisogni scolastici.

E’ così che Angelo Venturato, a 66 anni, ha scelto di rivivere sua figlia. Ed è presente più che mai. All’inaugurazione dell’associazione c’erano tanti ambientalisti, Monsignor Antonio Di Donna, Vescovo di Acerra e Presidente della Conferenza Episcopale Campana, il sindaco di Acerra Tito d’Errico e l’assessore alle politiche sociali del comune, Francesca La Montagna.

«Il nostro intento è trasformare il dolore in gesti d’amore per gli altri – dice Angelo Venturato, papà di Maria e presidente dell’associazione – durante l’inaugurazione ho spento il telefono solo due ore e quando l’ho riacceso ho trovato quattro telefonate di persone che chiedevano una mano per essere accompagnate in ospedale».

Maria

www.impresaitaliana.net

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