acque greenpeace napoli

Giovedì 30 gennaio 2025 alle ore 18 la presentazione dei risultati dell’inquinamento da PFAS nelle acque campane

«Ancora oggi non esiste nel nostro Paese una legge che vieti l’uso e la produzione dei PFAS. Azzerare questa contaminazione é un imperativo non più rinviabile. Il governo Meloni deve rompere il silenzio su questa crisi: la popolazione ha diritto a bere acqua pulita, libera da veleni e contaminanti».

Queste le parole di Giuseppe Ungherese, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace Italia, in merito alla campagna di campionamenti indipendenti Acque senza Veleni portata avanti da Greenpeace che tra settembre e ottobre 2024 ha raccolto i campioni in 235 città in tutte le regioni e le province autonome presentando nei giorni scorsi la prima mappa della contaminazione da Pfas nelle acque potabili in Italia.

I PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche) sono presenti nel 79% dei campioni di acqua potabile analizzati da Greenpeace Italia nell’ambito dell’indagine indipendente “Acque Senza Veleni”. Le molecole più diffuse sono risultate, nell’ordine, il cancerogeno PFOA (nel 47% dei campioni), seguito dal composto a catena ultracorta TFA (in 104 campioni, il 40% del totale, presente in maggiori quantità in tutti quei campioni in cui é stato rilevato) e dal possibile cancerogeno PFOS (in 58 campioni, il 22% del totale).

Per approfondire in particolare i dati sull’inquinamento da PFAS nella Regione Campania e nella città di Napoli, il gruppo locale Greenpeace di Napoli, in collaborazione con ISDE medici per l’ambiente e Mezzocannone Occupato, il prossimo Giovedi 30 gennaio 2025, alle ore 18, presso Mezzocannone occupato organizza un incontro aperto alla cittadinanza che vedrà la partecipazione di Gaetano Rivezzi, medico ISDE e Pade Alex Zanotelli, missionario camboniano.

Nonostante l’Italia ospiti alcuni dei più gravi casi di contaminazione dell’intero continente europeo (in zone aree del Veneto e del Piemonte), a oggi i controlli sui PFAS nelle acque potabili sono per lo più assenti o limitati a poche aree geografiche.

«É inaccettabile che, nonostante prove schiaccianti sui gravi danni alla salute causati dai PFAS, alcuni dei quali riconosciuti come cancerogeni, e la contaminazione diffusa delle acque potabili italiane, il nostro governo continui a ignorare questa emergenza, fallendo nel proteggere adeguatamente la salute pubblica e l’ambiente», afferma Giuseppe Ungherese, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace Italia.

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www.impresaitaliana.net

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