Alesse adm corriere

Il Direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse: “Il nostro Paese continua a rispondere più a logiche di asfissiante controllo burocratico che a dinamiche di sano sviluppo produttivo ma il Governo ha la capacità e la forza politica per imprimere, come sta già facendo, un’accelerazione ai processi di riforma strutturale dello Stato”

Roma – Mentre inizia il tour del Presidente Mattarella in Africa, il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, rilancia il ruolo fondamentale dell’Adm nella realizzazione del Piano Mattei del Governo, grazie alla tradizionale attività di cooperazione internazionale dell’Agenzia da lui diretta.

“Sosteniamo, dal punto di vista tecnico e formativo, i sistemi doganali di Paesi terzi, spesso su mandato della Commissione Ue. È quello che stiamo facendo in Egitto, Tunisia, Libia” spiega Alesse in una lunga intervista rilasciata al quotidiano La Verità.

“Il nostro modello di cooperazione internazionale potrà ora essere a disposizione della cabina di regia del Piano Mattei, grazie a un accordo firmato con l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Questa intesa permetterà al Governo, di concerto con il Paese destinatario di aiuto pubblico, di coinvolgere i nostri esperti per modernizzare le dogane di quel Paese” sottolinea il direttore.

L’Agenzia, infatti, potrà trasmettere a questi Paesi esperienza e competenze acquisite in diversi ambiti: dall’antifrode all’antiriciclaggio, dagli scambi commerciali, all’anticontraffazione. Alesse si sofferma anche sullo stato di salute della Pubblica amministrazione.

“La stagione del blocco del turn over l’ha fiaccata e invecchiata – spiega – c’è   bisogno di assumere giovani al passo con le trasformazioni tecnologiche, che devono essere pagati meglio perché, una volta entrati nell’amministrazione, se ne vanno, dopo poco tempo, in posti di lavoro più remunerativi”.

Alesse, infine, riflette sull’Italia repubblicana e sui meriti del Governo “é l’incrocio di due culture, quella cattolica con quella comunista, che ostacolano il processo di liberalizzazione dell’ordinamento giuridico. Il nostro Paese continua a rispondere più a logiche di asfissiante controllo burocratico che a dinamiche di sano sviluppo produttivo ma il Governo ha la capacità e la forza politica per imprimere, come sta già facendo, un’accelerazione ai processi di riforma strutturale dello Stato” conclude il direttore dell’Adm.

Alesse

www.impresaitaliana.net

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