Il segretario generale del Sindacato Medici Italiani, Pina Onotri, commenta l’aggressione all’immunologo Le Foche: “Intervenire, la misura è colma”
Roma. «L’aggressione all’immunologo Francesco Le Foche, primario del reparto di immunologia dell’Umberto I, avvenuto nel suo studio privato in via Po a Roma da parte di un 36enne che lo aveva accusato di avergli somministrato una terapia sbagliata ci lascia basiti. Il paziente, per di più risulta essere pregiudicato per detenzione abusiva di armi e reati di violenza» così Pina Onotri, Segretario Generale del SMI.
«Questa ultima aggressione ricalca modalità già viste: mette insieme una violenza che ha origini, molto probabilmente, in fattori patologici ma che si alimenta con una cultura delinquenziale che si scaglia contro i medici. Siamo arrivati a questa condizione di degrado a causa di coloro che hanno depotenziato e denigrato, nel corso degli ultimi anni, la professione medica».
«Oggi, seppure in presenza di una nuova legge per la sicurezza degli operatori sanitari, che ha inasprito le pene e ha istituito un Osservatorio per il monitoraggio e la prevenzione, con l’obiettivo di innescare una rivoluzione culturale che metta al centro la dignità dei professionisti, siamo all’anno zero».
«La misura è colma. Occorrono misure straordinarie per tutelare i medici e i sanitari che lavoro nei loro studi e negli ospedali. Piena solidarietà al collega aggredito e ai suoi familiari» conclude.
Aggredito Francesco Le Foche. Smi, Onotri: “Ora basta”