Rosa Anatriello, presidente della sezione di Acerra dell’Archeoclub Italia, parteciperà al corteo che si terrà domani 14 ottobre alle ore 16:30 in piazza duomo per dire no alla costruzione della quarta linea dell’inceneritore di Acerra
«Abbiamo aderito sin da subito al corteo e siamo una delle realtà che ha dato vita al Comitato No 4° linea». Così Rosa Anatriello, presidente dell’Archeoclub Acerra, che parteciperà al corteo contro la costruzione della quarta linea dell’inceneritore di Acerra che si terrà domani 14 ottobre alle ore 16:30 in Piazza Duomo.
«Ci occupiamo di beni archeologici, naturalistici e culturali del territorio. Il fatto che l’inceneritore nasce in un’area che è a ridosso del Parco Urbano dell’antica città di Suessula è assurdo – dice Anatriello – ciò comporta un marchio sul territorio che invece di essere valorizzato per le ricchezze che ha è considerato il ricettacolo dell’immondizia della Regione Campania».
Il presidente dell’Archeoclub Acerra ribadisce che «il primo problema è la salute, l’ambiente, la città e l’agricoltura ma bisogna riflettere anche sulla svalorizzazione di questo territorio che ha migliaia di anni di storia, che ha sotto terra due antiche città (Acerra e Suessula), ricchissimo archeologicamente e pieno di beni naturali (come le Sorgenti del Riullo o il parco urbano di interesse regionale).
In effetti nel territorio di Acerra esistevano due città, una è Acerra che si trova esattamente sotto Acerra contemporanea e l’altra è Suessula che è una città completamente sepolta di cui la Soprintendenza ha portato fuori solo una piccola area nei pressi della Casina Spinelli: «Acerra archeologicamente è una miniera».
«Da una parte pare che vogliamo valorizzare i beni della città (archeologia, maschera di Pulcinella, due antiche città, sorgenti, parco urbano di interesse regionale) dall’altro la Regione Campania amplia l’inceneritore con una quarta linea – afferma Rosa Anatriello – Si sta prevedendo per questo territorio un destino, una direzione contraria a quella che vogliono i cittadini. Ci stanno indirizzando a diventare il polo dei rifiuti della regione Campania».
«Quando vado in giro e dico sono di Acerra mi associano subito all’inceneritore. E’ un marchio che non fa bene allo sviluppo della città, al suo futuro ed ai figli di acerra» conclude la presidente dell’Archeoclub d’Italia Acerra.