Il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, esprime soddisfazione per l’approvazione del disegno di legge con cui si approva l’assistenza sanitaria ai senza dimora
Approvato in via definitiva, da parte del Senato, il disegno di legge con cui si garantisce l’assistenza sanitaria ai senza fissa dimora che potranno iscriversi nelle liste degli assistiti delle Asl, scegliersi un medico di medicina generale e avere accesso alle prestazioni assicurate dai Lea.
«Finalmente anche le persone senza fissa dimora potranno avere un medico di famiglia. Si colma così un vuoto di tutela, che contrastava con gli articoli 3 e 32 della Costituzione e con i principi ispiratori del Servizio Sanitario Nazionale, in base ai quali l’assistenza sanitaria va garantita in maniera uguale a tutti coloro che risiedono o dimorano nel territorio della Repubblica, senza distinzione di condizioni individuali o sociali».
Così Filippo Anelli, Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri che ha sostenuto il provvedimento sin dall’inizio.
«Un grazie, dunque, a tutti i parlamentari che, al di là delle diverse appartenenze politiche, hanno espresso, in questa Legislatura, così celermente e convintamente il loro sì. In particolare, all’onorevole Marco Furfaro, primo firmatario e all’onorevole Marcello Gemmato, che tanto si è speso per superare le difficoltà burocratiche e di finanziamento della norma e ai due relatori, Cappellacci alla Camera e Minasi al Senato – afferma Anelli – Questo provvedimento è frutto di un grande lavoro di squadra per garantire anche ai più fragili, a coloro che rischiano di vivere ai margini della società, il diritto fondamentale alla salute e a poter fruire del Servizio sanitario nazionale, che si conferma così formidabile fattore di coesione sociale e di abbattimento delle disuguaglianze».
«Il provvedimento avrà anche ricadute positive in termini di salute pubblica, perché è nella miglior salute dell’individuo che si crea il fondamento della salute della collettività – conclude il presidente della Fnomceo – L’auspicio è che, in futuro, si ampli l’area di applicazione della norma, per dare pieno compimento ai principi guida di universalità, uguaglianza ed equità che al nostro SSN danno forma e significato».