Luigi Costanzo Lello Volpe inceneritore

Luigi Costanzo, referente dell’Associazione Lello Volpe, grida il suo “No” alla quarta linea dell’inceneritore di Acerra e rimarca la necessita di potenziare la sorveglianza sanitaria di territori come Acerra e comuni limitrofi con maggiore risorse ed una sanità pubblica che possa prendere in carico una popolazione già fortemente provata dall’inquinamento e che si sta ammalando sempre di più

«Saremo presenti alla manifestazione così come abbiamo sempre fatto in ogni evento in cui si lotta per la tutela della salute e dell’ambiente. Siamo ciò che respiriamo, mangiamo e beviamo. Siamo l’ambiente in cui viviamo e se l’ambiente è malato l’essere umano si ammala».

Queste le parole di Luigi Costanzo, referente dell’Associazione Lello Volpe che da anni si batte a tutela dell’ambiente e della salute.

Secondo l’Associazione tra gli organi bersaglio dell’inquinamento c’è la tiroide molto studiata dal Professor Lello Volpe che ha realizzato avanti diversi studi sul territorio evidenziando come alcune sostanze tossiche potevano, fin dall’infanzia, incidere sulla tiroide portando in alcuni casi a patologie neoplastiche e molto gravi.

«Ormai sono tantissimi gli studi scientifici che evidenziano come le popolazioni che vivono a ridosso degli inceneritori hanno un rischio maggiore di aggravarsi di malattie croniche, respiratorie e di tumori – afferma Luigi Costanzo – Nel 2021 è stato pubblicato un report definitivo di uno studio commissionato dalla Procura di Napoli Nord all’Istituto Superiore della Sanità ed è stato dimostrato come nei siti inquinati vi sia un rischio maggiore, per la popolazione che vive nelle vicinanze, di ammalarsi di malattie croniche respiratorie come bronchite cronica, asma e tumore, in particolare alla mammella ed al polmone».

«Inoltre è stato evidenziato che in questi territori vi è un alto tasso di malformazioni ed aborti. Come si può pensare in un territorio a forte impatto ambientale dove la popolazione è già fortemente provata dall’inquinamento di costruire una quarta linea dell’inceneritore e non stanziare, invece, risorse per aumentare la sorveglianza epidemiologica della popolazione?» si chiede il referente dell’Associazione Lello Volpe.

«In un territorio dove la sanità è negata, le liste sono lunghissime e la presa in carica dei soggetti ammalati di tumore stenta a decollare è assurdo pensare ad incidere ancora su quelle che sono le matrici ambientale senza aumentare la sorveglianza epidemiologica» conclude.

Luigi Costanzo Lello Volpe inceneritore

www.impresaitaliana.net

Inceneritore di Acerra

Inceneritore di Acerra

Inceneritore di Acerra

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