Autonomia Differenziata Unione Industriali Napoli

Unione Industriali Napoli, Fondazione Mezzogiorno e Gruppo Mezzogiorno dei Cavalieri del Lavoro sul tema “Autonomia differenziata e competitività del sistema Italia”

Antonio D’Amato, presidente Fondazione Mezzogiorno, parla di seri rischi sull’economia reale, Jannotti Pecci, presidente Unione Industriali Napoli, chiede di rivedere la legge Carderoli e Carlo Pontecorvo, presidente Grippo Mezzogiorno Cavalieri del Lavoro, invita le imprese alla mobilitazione. Al workshop che si è tenuto ieri a Palazzo Partanna a Napoli tutti concordi nell’affermare che l’autonomia differenziata ostacola la competitività del Paese.

Quali le criticità per la stabilità dell’architettura costituzionale e la crescita del tessuto produttivo e del sistema sociale? Questa una delle domande su cui hanno discusso Antonio D’Amato, Presidente Fondazione Mezzogiorno, Ceo Seda Group, Costanzo Jannotti Pecci, Presidente Unione Industriali Napoli, Carlo Pontecorvo, Presidente Gruppo Mezzogiorno Cavalieri del Lavoro Presidente e Amministratore Delegato Ferrarelle, Marco Esposito, saggista e giornalista, Giuseppe Pisauro, ordinario di Scienza delle Finanze alla Sapienza di Roma, già presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, Sandro Staiano, direttore Dipartimento Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli, presidente Associazione italiana dei Costituzionalisti.

A moderare l’incontro Gianni Trovati de Il Sole 24 Ore.

«L’autonomia differenziata – ha detto Antonio D’Amato, presidente della Fondazione Mezzogiorno – non mette in seria difficoltà solo il Mezzogiorno, mette in crisi l’economia, la tenuta finanziaria e la competitività del sistema Paese. Dal punto di vista dell’equità sociale e dell’equilibrio territoriale, è innegabile che si tratta di un’iniziativa fuori posto. Ma soprattutto è una iniziativa inopportuna per gli effetti che essa rischia di produrre sull’economia reale».

«La legge sull’autonomia differenziata – ha detto Costanzo Jannotti Pecci, presidente Unione Industriali Napoli – va profondamente rivista, circoscrivendone gli effetti nella direzione di una deregolamentazione, quindi di una maggiore speditezza e di uno snellimento di alcune funzioni amministrative. Va eliminata ogni possibilità di spaccare ulteriormente il Paese, dopo decenni di politiche che hanno aggravato le diseguaglianze, di pari passo con l’accrescimento dei poteri delle Regioni».

«Credo sia il caso di promuovere mobilitazione generale di tutto il Sud – ha dichiarato Carlo Pontecorvo, presidente del Gruppo Mezzogiorno dei Cavalieri del Lavoro – cui dovrebbero partecipare associazioni di cittadini, di professionisti, rivendicando per il Sud quel ruolo di leadership che invochiamo, leadership generatrice di idee e lavoro altamente qualificato». 

Nel corso dei lavori è stato presentata la pubblicazione del terzo fascicolo dei Quaderni della Fondazione Mezzogiorno sull’Autonomia differenziata, “Autonomia differenziata. Valutazioni e considerazioni sullo stato di attuazione e competitività del sistema-Italia”, un’analisi approfondita dedicata all’autonomia differenziata e alle implicazioni della Legge Calderoli (Legge 86/2024) sull’assetto istituzionale ed economico italiano. Scritto da Massimo Bordignon, Marco Esposito, Giuseppe Pisauro e Sandro Staiano, il documento esplora in dettaglio le criticità di questo controverso modello di regionalismo differenziato.

Autonomia Differenziata Unione Industriali Napoli

www.impresaitaliana.net

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