L’assessore all’agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, tranquillizza sulla brucellosi bufalina: “Focolai e abbattimenti di animali infetti in netto calo”
«Solo 25 focolai su circa 750 allevamenti bufalini della provincia di Caserta e area cluster ridotta a 4 Comuni. A distanza di poco più di due anni dalle misure adottate dalla Regione Campania per superare il problema brucellosi, in provincia di Caserta si registrano concreti risultati molto positivi per il futuro della filiera bufalina, settore particolarmente importante per la Terra di Lavoro e la provincia di Salerno».
Nicola Caputo, assessore all’agricoltura della Regione Campania, è intervenuto nel corso della conferenza stampa per illustrare i risultati delle attività per l’Eradicazione dalle malattie infettive della specie bovina e bufalina in alcune aree della provincia di Caserta.
«Uno degli impegni che abbiamo assunto con il settore bufalino è stato il sostegno al mancato reddito Un impegno che abbiamo preso con il presidente De Luca e che abbiamo concretizzato con l’avviso per mancato reddito per gli abbattimenti nel 2022, 2023 e 2024, pari a 365 euro per capo abbattuto, secondo le stime del mancato reddito elaborate da Ismea. Si tratta di 124 aziende su 131 che hanno presentato domande per 18.300 capi abbattuti, che hanno impegnato prime risorse per 7 milioni di euro» ha detto l’assessore alla conferenza stampa organizzata presso la Sala Francesco de Sanctis della Regione Campania.
«Ora siamo pronti per la seconda fase. Nei primi mesi del 2025, sarà pubblicato un nuovo avviso per le aziende che sono state costrette ad abbattere i capi dal 2017 al 2021, per le quali applicheremo la regola del de minimis, che recentemente è stato aumentato a 50mila euro. Un’azione concreta per soddisfare tutti gli imprenditori agricoli che hanno subito ingenti danni» ha concluso Caputo all’incontro a cui hanno partecipato anche il supervisore del Piano di Eradicazione regionale, Michele Chiara, ed i rappresentanti di Direzione veterinaria regionale, Università degli Studi Federico II di Napoli, Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno di Portici e Servizi veterinari delle AA.SS.LL.
In Campania si trovano i due terzi di tutti i capi bufalini presenti sul territorio nazionale (450 mila) e tra questi 190 mila sono in provincia di Caserta e 115 mila nel salernitano. Gli allevamenti producono principalmente latte di bufala destinato alla trasformazione in mozzarella di bufala campana che è tra gli alimenti più controllati e genuini tra le filiere agroalimentari italiane.
«Trend positivo anche sul fronte del numero di animali risultati infetti nel corso del 2024 – continua l’assessore Caputo – che costituiscono meno del 2% rispetto al patrimonio bufalino Casertano, aumentato, rispetto al 2023, di alcune migliaia di unità. Il Piano di Eradicazione della Brucellosi che abbiamo varato nel 2022, dunque, ci restituisce dati molto incoraggianti che ci consentono di affermare che la brucellosi è, finalmente, sotto controllo. Adesso non dobbiamo demordere: bisogna continuare su questa linea perché è una malattia subdola che può ricomparire all’improvviso».
Oggi la presenza del batterio brucella viene registrato solo in 25 dei circa 750 allevamenti bufalini della provincia di Caserta, ossia circa il 3,5% del totale.
«Si tratta di stabilimenti costantemente controllati e accompagnati nel percorso di risanamento dalla squadra messa in campo dalla Regione Campania, una struttura dinamica e multidisciplinare di cui fa parte la squadra operativa del supervisore Michele Chiara, il Servizio sanitario veterinario della Direzione regionale Tutela della salute e dell’ASL di Caserta, unitamente all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, l’Università degli Studi Federico II di Napoli, il Centro di riferimento regionale per la salute animale, il Centro di riferimento regionale per la biosicurezza e il benessere animale e l’Osservatorio epidemiologico veterinario regionale».
Settimanalmente, si tengono sessioni formative gratuite in favore dei titolari delle aziende e degli operatori di stalla, anche extra comunitari (specialmente indiani), finalizzate ad aumentare i livelli di biosicurezza e la capacità gestionale degli allevamenti.
Le operazioni di disinfezione vengono eseguite dagli operatori sotto la guida costante dei medici veterinari del servizio sanitario regionale. Due gli “sportelli” di ricevimento per gli allevatori, uno a Cancello e Arnone presso la sede dei servizi veterinari, e l’altro a S. Nicola la Strada, area ex Ciapi, aperti per affrontare le criticità rappresentate da ogni singolo allevatore.
“È un risultato davvero importante, che è stato possibile conseguire grazie all’impegno comune dei numerosi soggetti coinvolti, coordinati e finanziati dalla Regione Campania. Ancora una volta – conclude Nicola Caputo – la Regione onora pienamente gli impegni assunti ed è vicina agli allevatori che lavorano e producono uno straordinario prodotto, che costituisce la materia prima della nostra Mozzarella di Bufala DOP. Continuiamo a lavorare per supportare in ogni modo le nostre eccellenze agroalimentari e le aziende campane».
Brucellosi Bufalina, assessore Caputo: “Solo 25 casi su 750, indennizzati gli allevatori per 7 milioni di euro”
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