cartelle esattoriali

I commercialisti chiedono alla Pubblica Amministrazione di verificare la certezza del debito prima di inviare cartelle esattoriali e pignorare i conti

ROMA – “Abbiamo lanciato l’allarme qualche settimana fa sull’invio di milioni di cartelle esattoriali, parte delle quali irregolari perché già oggetto della rottamazione quater. Ci aspettiamo adesso che la Pubblica Amministrazione provveda alla verifica puntuale della certezza del debito prima di procedere con azioni dirompenti, fino ad arrivare al pignoramento del conto corrente, nei confronti dei contribuenti. I danni provocati da un sistema di riscossione che sembra impazzito potrebbero essere devastanti mettendo a repentaglio la sostenibilità delle imprese e l’economia delle famiglie”.

Lo ha dichiarato Marco Cuchel, Presidente dell’Associazione nazionale commercialisti, nel corso della conferenza promossa dall’Osservatorio Nazionale sul debito bancario e finanziario e dal Centro studi sulla Crisi economica delle famiglie italiane.

“Dobbiamo aiutare i contribuenti a onorare i propri debiti – ha aggiunto Cuchel – invece di appesantire ulteriormente la situazione già grave per via dei continui aumenti dei tassi e dell’aumento dei costi delle materie prime. L’arrivo delle cartelle, delle lettere di compliance dell’Agenzia delle Entrate e degli avvisi bonari è una mole ingente anche per noi professionisti che si viene ad aggiungere all’entrata in vigore del Codice della Crisi d’impresa. Una ‘tempesta perfetta’ che mette a rischio la tenuta economica del nostro sistema. O si dà la possibilità ai contribuenti di poter mettersi in regola con il fisco o si crea effetto dirompente dal punto di vista sociale”.

Per la maggioranza di governo è intervenuta Annarita Patriarca, deputata di Forza Italia e segretario di Presidenza della Camera dei Deputati: “Ritengo la pace fiscale una misura indispensabile per sostenere imprese e famiglie italiane in un momento di estrema difficoltà. La congiuntura tra inflazione, aumento dei tassi d’interesse e caro – vacanze, rischia di causare un default sociale di fronte al quale c’è da essere seriamente preoccupati”.

“Di fronte a questa emergenza abbiamo tre obiettivi prioritari da raggiungere: aiutare famiglie e imprese ad onorare i debiti con il fisco rendendoli sostenibili; facilitare il recupero di preziosa liquidità per le casse dello Stato facendo emergere con chiarezza la differenza tra chi non può pagare le cartelle perché in difficoltà, che va aiutato, e gli evasori totali che vanno perseguiti e condannati; fare chiarezza all’interno del magazzino dell’Agenzia delle Entrate tra crediti esigibili, inesigibili e quelli addirittura tossici, vale a dire che per riscuoterli lo Stato spende più di quanto incasserebbe”.

“La pace fiscale è un mezzo valido per raggiungerli. Altro che strizzare l’occhio agli evasori. E’ un’occasione da cogliere per fare finalmente chiarezza individuando più facilmente gli evasori totali che si fanno scudo con l’ingolfamento del nostro sistema fiscale. Dopo aver fatto chiarezza bisogna procedere con una grande opera di semplificazione dell’intero sistema e già nella legge delega che abbiamo appena approvato alla Camera ci sono importanti passi in avanti, come il concordato biennale preventivo e il Tax control framework. Solo per citare alcune delle misure che saranno determinanti nella lotta all’evasione”.

“Poi va aperta una discussione sui milioni di cartelle esattoriali che arriveranno proprio in questi giorni agli italiani. Concordo con i commercialisti nel chiedere una sospensione finalizzata a verificarne la piena regolarità e a individuare sistemi di pagamento che rendano sostenibile l’impegno per aziende e famiglie”.

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