Il presidente della CCIE Maputo Simone Santi: “Le CCIE dell’Africa hanno messo a punto un programma di attività, in continua progressione, coordinato dalla CCMI e realizzato dalle CC italiane in Africa”
Roma. “Il tema dell’energia è uno degli elementi centrali delle iniziative promosse dal Governo Italiano per lo sviluppo della collaborazione Italia-Africa, a sostegno dell’industria locale e delle eccellenze italiane. Le imprese si tanno muovendo Enel è diventato nel 2023 il primo investitore di energie rinnovabili in Marocco, ENI continua a investire in Mozambico”. A riferirlo il presidente della CCIE Maputo Simone Santi, nel corso dell’incontro ‘Lavorare insieme al futuro: le Camere di commercio italiane all’estero nel mondo’ organizzato da Assocamerestero presso la Camera dei Deputati.
“Le CCIE dell’Africa hanno messo a punto un programma di attività, in continua progressione, coordinato dalla CCMI e realizzato dalle CC italiane in Africa, in collaborazione con le piccole medie e grandi imprese e con i colleghi di Asia e Australia di Assocamerestero, da cui emergono 3 grandi necessità: a. Formazione e agevolazione di esperienze lavorative come impulso alla crescita dei mercati locali africani e verso una immigrazione qualificata – b. Utilizzo locale delle risorse ed in particolare del gas domestico in Africa – c. Favorire processi di Industrializzazione e infrastrutture” continua Santi.
“Le imprese italiane, che hanno mostrato resilienza in Africa, sono considerate come “privilegiate” dai contesti e partner locali, perché da sempre hanno mostrato una logica win-win – conclude il presidente della CCIE Maputo – Il Piano Mattei potrebbe, con la scelta di figure chiave dentro le grandi aziende di stato, ottimizzare l’impatto nei paesi di progetti, alimentati dalle grandi imprese ( Eni/ Enel/ WeBuild/Saipem/ Nuovo Pignone) ma realizzati con l’impegno di molte PMI”.