Raffaele Paudice, della segretaria Cgil Napoli e Campania e Paolo Barbera di Udu Napoli: “La speculazione colpisce le fasce deboli della popolazione e gli studenti universitari”
Napoli. L’abusivismo tra i B&B è un fenomeno che sta mettendo gravemente in difficoltà le fasce deboli della città di Napoli che se è vero che da un lato beneficia del flusso di turisti, linfa vitale per l’economia e la cultura della città, dall’altro chiede che il turismo sia gestito in modo responsabile e sostenibile. Questo è il pensiero anche di Raffaele Paudice, della segreteria Cgil Napoli e Campania, e di Paolo Barbera di Udu Napoli che con una nota esternano tutte le loro preoccupazioni a riguardo.
«L’entrata in vigore a livello nazionale del codice CIN per le strutture turistiche sta mettendo in luce quanto abbiamo già denunciato con forza, la presenza di un forte abusivismo tra le strutture di B&B con numeri, quasi 4500 non autorizzati su 11.027 strutture censite sulle piattaforme, che se confermati, a Napoli sono esorbitanti – affermano Paudice e Barbera – Una città al centro di una vera e propria speculazione che colpisce le fasce deboli della popolazione e gli studenti universitari, sottraendo spazi all’abitare e impoverendo il tessuto sociale del centro storico. Napoli continua a perdere abitanti e giovani studenti, con un saldo negativo stimato negli ultimi anni, nella città metropolitana, di oltre centomila unità».
Cgil ed Udu chiedono alle istituzioni la difesa delle attività storiche nel centro della città, librerie, botteghe artigiane e negozi al servizio degli abitanti e scongiurano l’omologazione di una città tutta al servizio dei turisti con costi insostenibili per i napoletani. In effetti il tema dell’abitare potrebbe comportare conseguenze drammatiche sul piano sociale e c’è chi lancia l’allarme di un rischio di compromissione dell’identità di Napoli.
«Chiediamo per questo che anche il Comune, pur nei limiti di una legislazione che deve necessariamente rispondere a un quadro di regole europee e nazionali, agisca con intraprendenza e coraggio, non assecondando interessi che non rispondono a quelli generali della cittadinanza, metta in campo azioni decise per il contrasto alla turistificazione in difesa dei suoi abitanti, seguendo l’esempio di altre città che in tal senso stanno tentando un approccio innovativo alla questione, consapevoli che restare inerti di fronte a un fenomeno di tali proporzioni produce danni irreversibili alle città esasperando nel contempo la conflittualità e il disagio sociale» concludono Paudice e Barbera.