Vecchione&Partners ribadisce che con il nuovo contesto normativo, grazie all’introduzione del Codice della crisi, la figura del Consulente Direzionale assume una rilevanza fondamentale
Napoli. «Con l’entrata in vigore del Codice della Crisi e dell’insolvenza d’Impresa si è assistito ad un vero e proprio cambiamento di rotta per gli imprenditori che si sono trovati a dover fronteggiare un quadro normativo significativamente rinnovato». L’avvocato Rosaria Tuccillo, consulente giuridico d’impresa dell’insegna Vecchione&Partners, chiarisce l’impatto delle novità normative sulla gestione dell’impresa.
Il Codice della crisi è diventato efficace il 15 luglio 2022 con il decreto legislativo 83/2022 che ha recepito la direttiva insolvency 2019/1023. Con questo testo si è attuata un’imponente modifica della disciplina delle procedure concorsuali ma sin da subito vi sono state polemiche sollevate da chi metteva in dubbio l’autonomia, la snellezza e l’efficacia del nuovo codice della crisi.
«La nuova normativa impone all’imprenditore l’osservanza di specifici obblighi tra i quali quello di dotare l’impresa di assetti organizzativi, amministrativi e contabili atti a rilevare in modo tempestivo lo stato di crisi (cosi detto approccio preventivo) e il doversi attivare senza indugio nel reperire strumenti adatti per superare lo stato di crisi» afferma l’avvocato Tuccillo.
«In questo nuovo contesto normativo la figura del Consulente Direzionale assume una rilevanza fondamentale in quanto le sue competenze trasversali in campo giuridico-economico gli consentono di prospettare all’imprenditore una diagnosi precoce dello stato di difficoltà in cui versa l’impresa, contribuendo proattivamente ad individuare i sistemi di corporate governance di volta in volta più adatti – conclude Tuccillo – È il Consulente che funge da anello di congiunzione tra l’organo amministrativo di controllo e i consulenti esperti individuati dall’impresa per assisterla nella fase di superamento della crisi».