In una lunga nota la Confcommercio di Pomigliano d’Arco, presieduta da Ciro Esposito, ricostruisce la storia dell’economia pomiglianese degli ultimi anni ribadendo quanto siano importanti il commercio ed una buona politica per la città
«Il commercio in questi ultimi anni è profondamente cambiato ma resta ancora un settore cruciale per l’economia italiana. A Pomigliano volente o nolente, il commercio e più in generale il Terziario rappresenta la locomotiva della economia cittadina. Chi incentiva il commercio ha a cuore il futuro della città e dei suoi cittadini». Questo il contenuto di una nota diramata dalla Confcommercio di Pomigliano d’Arco presieduta da Ciro Esposito.
«Oggi l’economia italiana è trainata principalmente dal settore terziario(commercio e servizi). Infatti, il terziario vale oltre il 70% del PIL italiano, il secondario (industria) poco più del 20% ed il primario soltanto il 2%. Pomigliano era nota per il suo polo industriale, tra i più grandi e sviluppati dell’Italia meridionale. Però in quarant’anni l’Italia ha perso quasi per intero la propria capacità industriale e tutte le decisioni in merito all’occupazione, alle retribuzioni, a cosa si produce e a quali prezzi, vengono prese altrove».
L’associazione di categoria racconta la storia degli ultimi anni della città e le varie fasi che l’economia locale ha attraversato.
«A Pomigliano tra il 2000 e il 2010 la crisi dell’industria era già evidente. In quegli anni i politici locali, insieme a quelli regionali, puntarono sulla grande distribuzione e nacquero decine di piccoli e grandi centri commerciali che affossarono drasticamente il commercio di prossimità. Anni estremamente difficili per tante famiglie pomiglianesi. Licenziamenti nelle fabbriche, ridimensionamento del personale e negozi che chiudevano. Nacque spontaneamente proprio in quel periodo una piccola associazione di commercianti, la Caip, che attraverso manifestazioni e documentari denunciò la grave crisi economica e occupazionale di Pomigliano» si legge nella nota della Confcommercio Pomigliano.
«Tra il 2010 e il 2020 ci fu grande sinergia tra le Associazioni di Categoria dei commercianti e l’amministrazione guidata da Raffaele Russo – continua – Era evidente la forte volontà del sindaco di rilanciare l’economia pomiglianese puntando sul commercio. In quel periodo centinaia di nuove attività commerciali aprirono a Pomigliano e tanti nuovi posti di lavoro furono creati. Nel biennio 2020/2022 il covid, la grave crisi economica e la totale mancanza di interlocuzione con la politica misero di nuovo in affanno il commercio pomiglianese».
«Questi sono i fatti» conclude la Confcommercio Pomigliano.