Giuseppe Marinelli, presidente Confesercenti Avellino: “Preoccupa l’erosione dei risparmi che hanno sostenuto i consumi in questo periodo di festività”
Aprire un negozio è diventata una missione impossibile e fare concorrenza alla grande distribuzione e al mercato del web accellera la chiusure delle imprese nel commercio e fa crollare la nascita di nuove attività. Il Presidente della Confesercenti Avellino, Giuseppe Marinelli, non è pessimista ma semplicemente analizza con realismo lo scenario economico della provincia di Avellino. Che poi è la fotografia esatta di quello che accade anche nel resto d’Italia.
Nel 2023, secondo Confesercenti Avellino, hanno aperto circa 20 mila attività nel comparto a livello nazionale. Praticamente l’8% in meno rispetto all’anno scorso con il numero più basso degli ultimi 10 anni. Per l’associazione di categoria quest’anno vi sono stati timidi segnali positivi vanificati dall’inflazione e dall’aumento dei tassi di interesse per mutui casa ed imprese che hanno frenato la ripresa e congelato il clima di fiducia.
“Al di là della boccata d’ossigeno delle strenne natalizie, per le attività commerciali irpine il 2023 si è chiuso con una stagnazione dei consumi, sostenuti soltanto dal ricorso ai risparmi da parte delle famiglie in grado di farlo, per mantenere il tenore di vita. Ma l’erosione delle riserve induce a guardare al nuovo anno con molta incertezza” ha detto Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.
“Non possiamo pertanto – ha concluso Marinelli – che nuovamente invocare misure straordinarie a livello centrale, per il sostegno ai consumi e al reddito delle famiglie ed una programmazione strategica degli enti locali ed intermedi per rafforzare ed innovare il sistema produttivo e commerciale”.