Il 2025 potrebbe essere un anno critico per le famiglie italiane secondo la Federconsumatori che da la colpa dei costi dell’energia a sostegni insufficienti, mancate riforme e speculazioni
Cittadini ancora sotto scacco a causa del caro energia. A lanciare l’allarme è la Federconsumatori, primaria associazione a tutela dei consumatori, secondo cui a causa delle dinamiche internazionali per il trasporto del gas, della chiusura del metanodotto ucraino e delle dinamiche di mercato potrebbero esserci aumenti dal 20% al 30%.
«Nel mese di febbraio 2024 il costo della materia prima, energia elettrica e gas, era rispettivamente 0,08 cent al kwh (Indice PUN) e 0,29 cent al mc (Indice PSV), a dicembre 2024 il valore del PUN era pari a 13,5 cent al kwh mentre il valore del PSV era pari a 0,50 cent al mc – si legge in una nota della Federconsumatori – In termini percentuali il prezzo della materia prima energia elettrica è cresciuto, da febbraio a dicembre, del +38,5%, quello gas del +42%».
Intanto in Spagna l’energia elettrica all’ingrosso valeva 6,3 centesimi al kwh, in Francia 5,8 centesimi e in Germania 7,8 centesimi contro i 10,8 centesimi dell’Italia. A causa di questi rincari le famiglie italiane potrebbero trovarsi a spendere circa 455 euro in più tra costi diretti, pagati in bolletta, e costi indiretti che si traducono in aumenti di prezzi di beni e servizi.
Secondo Federconsumatori bisogna, con urgenza, rivedere il metodo di determinazione delle tariffe del servizio di tutela delle vulnerabilità, rafforzare le misure di contrasto della povertà energetica e disaccoppiare il prezzo finale dell’energia elettrica dal prezzo del gas. Inoltre l’associazione a tutela dei consumatori chiede la riduzione dell’IVA sul gas, il rilancio degli investimenti sulle fonti energetiche rinnovabili e la promozione della CER, Comunità Energetica Rinnovabile.