Secondo la Federagenti bisogna dare respiro alla categoria degli agenti di commercio partendo dall’analisi degli sgravi fiscali fermi da 20 anni e dal regime previdenziale particolarmente gravoso
Roma – “Un sistema di sgravi fiscali fermo da oltre 20 anni unito ad un regime previdenziale da molti ritenuto particolarmente gravoso sono questioni che devono essere affrontate e risolte con coraggio per cercare di dare respiro alla categoria degli agenti di commercio non possono certo trovare soluzione in un Accordo Economico Collettivo”.
Così in una nota il segretario generale di Federagenti Cisal, Luca Gaburro.
“Quello che invece un Accordo Economico Collettivo può e deve fare è tener conto delle realtà produttive, economiche e commerciali ed evitare che le stesse producano ulteriori effetti negativi sui soggetti che l’Accordo è invece chiamato a tutelare – continua Gaburro – E sotto questo punto riteniamo di aver raggiunto il suo scopo, e ci riferiamo in particolare al problema del commercio elettronico, insieme a CISAL in rappresentanza della categoria e UNSIC ed ANPIT in rappresentanza delle aziende, firmando i nuovi Accordi Economici Collettivi del settore validi fino al 31 agosto 2026”.