Secondo la Federconsumatori a dicembre le famiglie incasseranno 43,8 miliardi di euro per la tredicesima
A dicembre, come ogni anno, saranno accreditate sui conti di lavoratori dipendenti e pensionati le tredicesime. Sono 18,9 mln i lavoratori e 16,1 mln i pensionati a cui spetta la gratifica natalizia, il cui ammontare complessivo si attesta quest’anno a circa 43,8 miliardi di euro.
La tredicesima rappresenta una boccata di ossigeno, che consentirà alle famiglie di dedicarsi, per chi potrà permetterselo, agli acquisti di Natale.
Come ogni anno, però, gran parte degli importi saranno erosi dalle numerose scadenze di dicembre, nonché dall’insostenibile aumento dei prezzi delle bollette, delle rate di mutui e prestiti.
Secondo lo studio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dei 43,8 miliardi del monte tredicesima solo il 9,6% rimarrà nelle tasche delle famiglie per regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi.
Gran parte degli importi delle tredicesime sarà destinato, invece, a prestiti, mutui e rate, la cui incidenza è pari al 29,2%. Tale voce, da sempre in testa alla classifica delle componenti che intaccano la gratifica natalizia, con il ripetuto rialzo dei tassi da parte della BCE, ha comportato una impennata delle rate, specialmente per chi aveva contratto mutui a tasso variabile. In molti casi le rate sono più che raddoppiate, mettendo in seria difficoltà le famiglie.
Dietro alla voce relativa a mutui e prestiti vi sono i costi di bollette, a cui sarà destinato ben il 24,60% dell’importo totale (nel 2019 tale percentuale si fermava al 22,2%). Altra voce con un peso importante è quella relativa alle tasse (12,1%), all’rc auto (14,8%) e all’aumento dei prezzi, che non arresta la sua corsa (tale fattore inciderà ben il 9,7% della tredicesima).
Di fronte a tale situazione appare evidente che quello alle porte rischia di essere un Natale molto freddo sul fronte dei consumi e dei regali: per questo continuiamo a sostenere che il trimestre anti inflazione non basta. Per restituire capacità di acquisto alle famiglie è necessario un maggiore impegno, a partire da una riforma delle aliquote IVA, degli oneri di sistema in bolletta e dal prolungamento del mercato tutelato dell’energia (gas e luce), per non esporre i cittadini a ulteriori aumenti.