Il mercato chiede sostenibilità: nel Lazio solo il 5% degli immobili certificati in classe A. E i tassi alti fanno abbassare i prezzi delle abitazioni.
Per battere il tasso BCE in crescita, il riferimento utilizzato come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso variabile, che è passato da 0,50% dell’estate 2022 al 4,50% del settembre 2023, la ricetta è semplice quanto complicata da realizzare per il sistema edilizio italiano: case in classe A. Secondo quanto emerso da una serie di dati raccolti dall’Osservatorio CAM, la spesa mediamente sborsata in più per pagare il mutuo nel corso di un anno potrebbe essere parzialmente bilanciata dai risparmi derivati da una casa sostenibile.
“Il mercato chiede di puntare sul risparmio energetico: una ricerca di GPF Inspiring Research – spiega l’Ing. Angelo Marinelli, amministratore unico CAM Group – ha evidenziato che il 30% degli italiani preferirebbe comprare una casa sostenibile. Servono però degli immobili in grado di rispondere a queste esigenze. Dal nostro punto di osservazione, registriamo che le richieste continuano a essere di segno positivo per abitazioni nuove e in classe A, che sono un marchio distintivo dell’azione CAM Group a Roma, pertanto possiamo supporre che questa sia la strada tracciata per il mercato immobiliare”.
Le ragioni per volere una casa sostenibile sono certamente di natura ambientale ma anche economica. Da una stima effettuata considerando le principali proiezioni realizzate dagli addetti ai lavori, mediamente una famiglia che vuole stipulare un mutuo in questo periodo, considerando un importo compreso tra 150 e 200mila euro, si troverebbe a dovere sborsare, rispetto a un anno fa, una cifra media mensile compresa tra 200 e 500 euro in più: in un anno sarebbe un esborso in eccesso compreso tra 1.800 euro e 6mila euro.
Sono costi che potrebbero essere parzialmente compensati, in attesa di un miglioramento dei tassi, da performance energetiche migliori delle abitazioni, ad esempio tramite l’utilizzo delle pompe di calore, delle serre bioclimatiche, e di altri sistemi di ultima generazione anche sul fronte della gestione della risorsa idrica.
In una casa in classe A, tra riscaldamento e raffrescamento con impianti avanzati e coibentazione, si permettono tagli che, sulla base di una media delle diverse stime presenti negli studi di settore, possono arrivare fino a 3mila euro, considerando un’abitazione di 60 mq.
Altri risparmi potrebbero derivare dal taglio dei consumi di acqua minerale (circa 150 euro all’anno la spesa media, dati Istat), potendo contare su un sistema di filtraggio integrato dell’acqua proveniente dall’acquedotto romano che si aggiungerebbero ai risparmi del riutilizzo dell’acqua piovana per gli scarichi che, secondo le stime dei costruttori degli impianti, permetterebbero di risparmiare fino a poco più di 200 euro all’anno.
“Avere nuovi immobili non significa necessariamente costruire di più – aggiunge l’amministratore unico CAM – perché tramite la rigenerazione urbana si agisce per recuperare edifici dismessi che vengono demoliti e ricostruiti, senza ulteriore consumo di suolo, ospitando appartamenti in classe A, permettendo anche al territorio circostante di beneficiare di una riqualificazione complessiva”.
Opportunità che potrebbero spingere il mercato, ma i numeri sono impietosi: nel Lazio sono solo 5.798 le abitazioni in classe A (A4, A3, A2, A1), a fronte di un totale di certificazioni registrate pari a 113.646, si tratta di appena il 5% del totale (dati del portale nazionale sulla prestazione energetica degli edifici dell’Enea). Un problema anche in vista della cosiddetta direttiva europea sulle case green in discussione proprio in queste settimane dal trilogo, cioè i negoziati informali che coinvolgono alcuni rappresentanti di Parlamento, Consiglio e Commissione.
Un ulteriore aspetto di questo complicato puzzle immobiliare sono i prezzi delle case che, soprattutto delle nuove, sono in contrazione anche a causa del rialzo dei mutui di interesse e quindi del contenimento del costo del denaro. L’Istat ha certificato come, nel secondo trimestre 2023, il dato relativo alla crescita dei prezzi delle abitazioni nuove sia pari allo 0,5% su base annua, in forte rallentamento rispetto al trimestre precedente (+5,3%).
Cam Group, ing. Marinelli: “Le case in classe A sono il futuro”