Intelligenza Artificiale

Saper integrare l’Intelligenza artificiale nelle strategie aziendali è cruciale per prosperare nel tempo e avere un vantaggio competitivo. Entro il 2027 si prevedono 2,6 milioni nuovi posti di lavoro nel settore informatico

Due teste sono meglio di una. E’ l’approccio di molte aziende all’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nel proprio contesto lavorativo. Lo rivela IBM nel suo Global AI Adoption Index 2022, il report che getta luce sulla marcia trionfale dell’AI nel mondo degli affari. Il 77% delle aziende a livello mondiale si sta immergendo con fervore nel vasto panorama dell’IA, con un 35% che ha già adottato le ultime innovazioni, mentre un promettente 42% sta esplorando il suo potenziale per future implementazioni.

Potremmo dire: “il futuro è già qui”, per citare la frase del celebre scrittore di fantascienza William Ford Gibson, anche se in questo caso la fantascienza c’entra poco, anzi, sta rapidamente cedendo il passo alla realtà. Il quotidiano delle aziende si sta trasformando sotto l’incalzante avanzata dell’IA che plasma il futuro lavorativo in modo più rapido e profondo di quanto possiamo immaginare. Eppure, restano ancora tanti dubbi sull’applicazione dell’AI, soprattutto rispetto al potenziale impatto sul lavoro umano. Qual è, dunque, la chiave per capitalizzare appieno le opportunità offerte da questa evoluzione tecnologica?

“L’AI sta trasformando il modo in cui le aziende operano, decidono e innovano. In questo scenario, la formazione dei manager diventa cruciale per garantire che le aziende non solo sopravvivano ma prosperino”, afferma Michele Laurelli (in foto) docente di Informatica e Intelligenza Artificiale presso l’Istituto Universitario Italiano di Criminologia degli Studi di Vibo Valentia e CEO di Algoretico.

“L’importanza dell’Intelligenza Artificiale nella formazione aziendale non può essere sottovalutata. Non è solo una questione di comprendere le nuove tecnologie, ma di saperle integrare nelle strategie aziendali. I manager dotati di competenze in AI sono in grado di identificare nuove opportunità, ottimizzare i processi e guidare la trasformazione digitale all’interno delle loro organizzazioni. Nel mondo del business, l’innovazione non è solo una parola d’ordine, è una necessaria evoluzione e l’Intelligenza Artificiale è il fulcro su cui questa evoluzione ruota”.

Acquisire competenze mirate si configura come la strategia chiave per integrare in modo consapevole e proficuo questa nuova tecnologia in ambito lavorativo. L’alfabetizzazione in materia di Intelligenza Artificiale, specie in ambito manageriale, diventa quindi imperativo per operare in modo efficace e competitivo. Tanto più considerando l’impatto rivoluzionario che questa tecnologia sta avendo su molti settori vitali dell’economia mondiale, come il marketing, la finanza e le telecomunicazioni.

“L’AI è il futuro del business, investire in formazione e rimanere proattivi sono mosse strategiche per le aziende che desiderano essere all’avanguardia – spiega Laurelli – i manager dotati di competenze in AI sviluppano una mentalità data-driven, acquisiscono la capacità di lavorare a fianco delle macchine intelligenti e di comprendere i principi etici che governano l’uso di questa tecnologia. Possono quindi guidare la trasformazione digitale, ottimizzare i processi e sfruttare i dati per prendere decisioni, preparando così le loro aziende ad essere i leader di domani”

Un approccio olistico si rivela dunque la condizione fondamentale per contestualizzare l’AI nel più ampio tessuto della società e del mercato, essendo, equipaggiati per affrontare sfide come l’automazione dei processi, l’analisi dei big data e la gestione di team ibridi uomo-macchina.

“Attraverso Algoretico ho sviluppato strumenti che rendono l’AI accessibile e praticabile per le aziende – spiega Laurelli, sottolineando l’importanza di un’educazione in AI che sia pratica ed etica al tempo stesso – un’adeguata formazione aziendale permette di plasmare nuovi modelli di business, favorire l’innovazione di prodotti e servizi e affrontare con successo le sfide in ambito lavorativo che si stanno creando proprio grazie all’avanzamento dell’IA”.

I cambiamenti nelle attuali dinamiche lavorative stanno infatti creando le premesse per la nascita di nuove professioni, soprattutto nel vasto campo della tecnologia. Come conferma l’ultimo rapporto sul futuro dell’occupazione del World Economic Forum: entro il 2027 si prevede un notevole incremento del 40% degli specialisti in intelligenza artificiale, e una crescente richiesta di figure professionali come specialisti di big data e analisti di sicurezza delle informazioni, con la prospettiva di 2,6 milioni di nuovi posti di lavoro solo nel settore informatico.

“L’AI è un pilastro fondamentale per la crescita e la produttività aziendale, che aprirà sempre più le porte a nuove figure professionali e a nuovi mercati, tuttavia, solo attraverso un apprendimento continuo e una visione proattiva, sarà possibile rispondere alle sfide e cogliere, anche per le future generazioni, le infinite possibilità poste da questa nuova tecnologia”, conclude l’esperto.

www.impresaitaliana.net

Foto: Ufficio Stampa Algoretico

Intelligenza artificiale e lavoro: “Scelta dal 77% delle aziende globali ma serve formazione”

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