Omero Benfenati, referente del Comitato Vele Scampia: “I volti e lo sguardo degli uomini e delle donne di Scampia ci danno la forza di lottare per i nostri diritti”
«Far saltare i fondi del Pnrr è un errore madornale, un processo di riqualificazione che dura da oltre 40 anni. Le vele di Scampia hanno fatto il giro del mondo per Gomorra ma li dentro vivono ancora circa 500 nuclei familiari che hanno un sogno ed una speranza di riscatto». Queste le parole di Omero Benfenati del Comitato Vele Scampia che non è subito intervenuto quando si sono fatte sempre più insistenti le voci in merito ad un possibile blocco dei progetti di riqualificazione che interessano Scampia.
«Con il Comitato raccontiamo la parte buona di questo quartiere, una storia che è l’opposto di ciò che è stato detto per anni e che tutti sanno. Oggi nelle vele di scampia si vive ancora in situazioni di emarginazione sociale e ci si sente abbandonati dalle istituzioni».
Per il progetto Restart Scampia le persone hanno lottato per anni mobilitandosi e chiedendo alle istituzioni i loro diritti. In effetti la cosa più importante è dare dignità a chi aspetta da vent’anni un alloggio dignitoso, soprattutto per i bambini che, come ci dice anche Omero, hanno vissuto un’infanzia un po’ difficoltosa.
«I finanziamenti del Pnrr servono non solo ad abbattere le vele ma a costruire nuovi alloggi, a dare servizi al quartiere, assistenza alle attività commerciali, costruire palestre, campetti di pallone – continua il referente del Comitato Vele Scampia – Il Pnrr avrebbe cambiato il volto di Scampia che sarebbe diventata simbolo di riscatto e non di Gomorra».
«E’ inammissibile che governi che sanno tutto di Scampia e delle vele si comportino così. Con l’università ci siamo sentiti vivi, è stato il vero riscatto. Dal mostro di cemento che è la vela è nato un fiore all’occhiello come l’università. Così si valorizza il territorio, un progetto a cui abbiamo dato cuore ed anima anche noi del Comitato Vele Scampia».
«Se davvero ci tolgono i fondi del Pnrr scenderemo in piazza, ci mobiliteremo ed andremo anche a Roma – continua Omero Benfenati – E’ inammissibile che si perdano i sogni e le speranze di centinaia di famiglie, vogliamo chiarezza e bisogna capire il governo come si pone nei confronti delle periferie».
Gli abitanti di Scampia non vogliono attendere più i tempi della politica, ci sono i bisogni delle famiglie e dei diritti che devono essere garantiti. A settembre chiedono di vedere i cantieri aperti nel loro quartiere per la costruzione dei primi 210 alloggi che consentiranno alle famiglie di svuotare le vele.
«Gare già fatte, tutto progettato e non è possibile tornare indietro» dice Omero che non perde occasione per ribadire che i cittadini si sentono abbandonati dallo stato e che chiedono chiarezza: «non si può giocare con i nostri sogni vendendo la speranza di centinaia di persone».
Il governo dice che i progetti non verranno annullati e che i soldi verranno presi da altre parti, da dove? Si chiedono i cittadini di Scampia che chiedono che non si arretri di un passo rispetto a quanto fatto fino ad ora per il quartiere. Hanno paura che i soldi arriveranno a singhiozzo, che le ditte si fermeranno ed i cantieri saranno bloccati. Il Pnrr dava garanzie in merito ai tempi di realizzazione del tutto.
«Guardando i volti e lo sguardo delle donne e degli uomini che vivono a Scampia troviamo la forza di lottare per i diritti di tutti – conclude Omero Benfenati – Quando sono usciti i primi articoli sul blocco dei fondi del pnrr su quei volti regnava lo sconforto totale perché sentivano che avevano perso anche la speranza. Toccare con mano un sogno e poi vederlo sfumare è brutto. Non molleremo, lotteremo e ci mobiliteremo. La sofferenza di quelle famiglie è arrivata al limite».