Federconsumatori: “La proroga dell’offerta Placet prova che il mercato libero non funziona e non è vantaggioso come dovrebbe”
L’Arera annuncia che resterà in vigore, per tutto il 2025, l’offerta “PLACET in deroga”, ovvero l’offerta introdotta da Arera per accompagnare i clienti del settore gas non vulnerabili nel passaggio al mercato libero.
Tale offerta presenta condizioni economiche e contrattuali definite dall’Autorità, ma la sua componente fissa annuale (Pfix) è definita dal venditore. Si tratta della tariffa applicata ai clienti non vulnerabili, famiglie e condomìni, che con la fine della tutela gas non avevano ancora sottoscritto un contratto di fornitura nel mercato libero.
Entro il 30 settembre 2024 i clienti dovranno ricevere una apposita comunicazione dal proprio venditore, che proporrà loro il rinnovo, per l’anno 2025, alle condizioni economiche più vantaggiose tra la PLACET in deroga (che lascia libera al venditore la sola componente fissa di commercializzazione) e la PLACET ordinaria (che lascia libera al venditore sia la componente fissa sia la componente variabile di commercializzazione).
Tale comunicazione giungerà unitamente alla prima bolletta utile, solo se le condizioni economiche non subiscono alcuna variazione rispetto a quelle attualmente applicate.
«Una buona notizia per gli utenti, che così avranno più tempo per effettuare una scelta consapevole e potranno beneficiare di condizioni più vantaggiose – afferma Federconsumatori – Questa proroga rappresenta la prova del fatto che il mercato libero non sta funzionando come dovrebbe».
«Nonostante le promesse di una maggiore competitività e le favole sull’autoregolamentazione del mercato, i prezzi per i vulnerabili restano nella grande maggioranza dei casi più convenienti di quelli delle offerte presenti sul mercato libero, nonostante anche il mercato di tutela della vulnerabilità non sia esente da rincari (l’ultimo aggiornamento di settembre segna un aumento del +6%) – continua l’associazione a tutela dei consumatori – Questo andamento richiama la necessità di interventi veramente incisivi di regolazione del settore, per i quali, però, da tempo riscontriamo una scarsa, pressoché inesistente, volontà politica».
14 Settembre 2024