Le riflessioni dell’Osservatorio CAM definiscono l’immobile del presente e del futuro: “1 lavoratore su 2 evidenzia difficoltà dovute alla casa”
La casa ideale degli italiani è spaziosa, sostenibile e tecnologica per impegni e affetti. L’immobile al centro dell’individuo contemporaneo: nel 2022 lo smart working resta due volte e mezzo superiore ai livelli del 2019, i consumi culturali fuori casa ancora di oltre dieci punti in meno al periodo pre-covid.
La casa del futuro al centro della vita degli italiani che continueranno a passarci sempre più tempo per le attività lavorative e anche per i consumi culturali. Proprio in questo senso gli analisti sostengono che le prospettive per il mercato immobiliare impegneranno sempre di più i costruttori a elaborare proposte che dovranno saper coniugare bellezza, verde, innovazione tecnologica e spazi dedicati al benessere e agli impegni quotidiani degli acquirenti. Spazi ibridi, pertanto, che possano coniugare gli ambienti di lavoro e di residenza.
“L’acquirente cerca nell’abitazione ormai una molteplicità di servizi e di spazi – spiega l’Ing. Angelo Marinelli, amministratore unico di CAM SpA -. Le restrizioni del periodo Covid hanno dato un’accelerazione in questa direzione, perché la casa è diventata un luogo sempre più fruito per le attività lavorative e ricreative. La richiesta di abitazioni sempre più confortevoli è ormai estesa a tutti coloro che acquistano un immobile nuovo, non soltanto le fasce con capacità di spesa più elevate”.
Lo smart working, o lavoro agile, è ormai una scelta sempre più diffusa. Lo confermano i dati Istat che, pur registrando, nel 2022, una riduzione degli occupati che hanno svolto lavoro da casa rispetto al 2021, evidenziano un numero che comunque resta oltre due volte e mezzo i livelli del 2019: il 12,2% (percentuale che sale fino al 21% nel Lazio, regione con la quota più elevata in Italia).
Un’opzione che ha evidenziato diverse problematicità relative alle abitazioni visto che, sempre secondo dati Istat, un lavoratore su due (54,2%) ha sottolineato difficoltà a lavorare da casa. Le problematiche sono differenti sebbene appartengano, per la maggior parte, a carenze strutturali o progettuali dell’abitazione: problemi di connessione a Internet e di difficoltà di concentrazione sono stati riferiti da più̀ di un lavoratore su quattro, mentre una percentuale solo di poco inferiore ha lamentato carenze di dotazione tecnologica (23,2 per cento), di spazi adeguati in casa (21,3 per cento) e di sovrapposizione tra lavoro e attività̀ personali/ familiari (23,4 per cento).
“La nostra esperienza di costruttori – prosegue l’Ing. Marinelli – conferma che la combinazione di molteplici elementi, tra cui spiccano sostenibilità ambientale e risparmio energetico, sicurezza, innovazione tecnologica, rende l’abitazione un luogo migliore in cui vivere e godersi la famiglia, permettendo al contempo di ottenere notevoli risparmi”.
Riflessioni che sono confermate dai numeri dell’Istat: tra coloro che lavorano da casa quasi la metà (42,9%) individua il maggior vantaggio nella possibilità di conciliare meglio lavoro/casa/famiglia, senza dimenticare il risparmio economico (35,9%) e la maggiore autonomia (35,2%).
Secondo l’osservatorio Cam anche i consumi culturali stanno subendo dei cambiamenti epocali. Nel corso degli ultimi anni, a causa del Covid, la partecipazione a eventi culturali fuori casa si è notevolmente assottigliata, toccando il fondo con l’8,3% del 2021. La ripresa, tuttavia, non c’è stata nemmeno nel 2022, visto che è risultata di dodici punti percentuali inferiori al 2019 (23,1 contro 35,1%). Anche in quest’ambito la casa del futuro dovrà avere un ruolo centrale.
Foto: Fornita da ufficio stampa Cam
Osservatorio Cam