Il Comitato No Quarta Linea impegnato in trincea, e con i fatti, contro l’ampliamento del termovalorizzatore di Acerra critica l’osservatorio regionale sull’inceneritore: “Un organo consultivo e privo di autonomia”
Gira e rigira sono, e saranno sempre, i cittadini a difendere l’ambiente, con le unghia e con i denti. In un lungo comunicato il Comitato No Quarta Linea ha bocciato apertamente l’osservatorio regionale sul termovalorizzatore di Acerra definendolo uno strumento senza alcun potere reale frutto di un’operazione di facciata della politica regionale. I cittadini che si fanno sentinelle di un territorio martoriato da decenni dalla mala politica e dilaniato da scelte calate dall’alto a danno del territorio.
Di seguito il comunicato del Comitato che ha portato in piazza migliaia di cittadini contro la costruzione della quarta linea dell’inceneritore di Acerra.
«Mentre siamo in attesa della convocazione in Commissione regionale Ambiente promessa dal vice-Presidente della Giunta Regionale Fulvio Bonavitacola, a seguito del presidio sotto il palazzo del consiglio regionale dello scorso 21 dicembre, apprendiamo, delle nomine dei nove membri dell’Osservatorio Ambientale Regionale sul Termovalorizzatore di Acerra; ricordiamo che l’Osservatorio, dopo l’inizio della mobilitazione contro la quarta linea, fu deliberato dalla Regione a seguito della richiesta fatta dalla consigliera Vittoria Lettieri e le fu concesso quasi a parziale recupero della pessima figura fatta per aver votato a favore proprio della quarta linea dell’inceneritore».
«Siamo fermamente convinti, perciò, che si tratti di un mero strumento di facciata, un organo consultivo, privo di autonomia, senza alcun reale potere. Anzi, il suo compito è, come si legge nella parte istruttoria del decreto del Presidente della Regione n. 14 del 21.02.2024, quello, fra l’altro, di “acquisire analisi e sintesi dei dati tecnici e scientifici riguardanti le caratteristiche ed il funzionamento del termovalorizzatore di Acerra nonché quelli derivanti dal monitoraggio ambientale e sanitario e promuove la trasparente e documentata divulgazione delle informazioni sul funzionamento dell’impianto”. Non solo. L’Osservatorio è concepito anche come strumento che “elabora, con il coinvolgimento diretto del gestore, efficaci campagne di comunicazione alla cittadinanza sull’attività del termovalorizzatore».
«Non sfugga, nemmeno, che le soggettività che lo compongono sono tutte legate istituzionalmente o politicamente, direttamente o indirettamente, a chi oggi governa la Regione proprietaria dell’impianto. Pertanto, non può rassicuraci nemmeno la nomina, da parte di De Luca, di due membri acerrani oltre al sindaco di Acerra. Non discutiamo il loro impegno sulle questioni ambientali, ma non possiamo non criticare il fatto che nessuno di loro abbia pensato di avviare, prima di accettare la nomina, un confronto, anche franco e critico, col Comitato Unitario e con la Città».
«Tali nomine, perciò, appannaggio una di una associazione regionale, l’altra addirittura in capo ad un comune limitrofo, non rappresentano in alcun modo le migliaia di cittadini che il 14 ottobre hanno sfilato per le strade con spirito unitario. Sono le solite nomine di apparato, calate sulla testa dei cittadini e confermano quanto ritenuto sin dal primo momento dal Comitato unitario è cioè che si tratta di un inutile se non pericoloso paravento, dove controllato e controllore si sovrappongono in un gioco di specchi, per far passare la necessità appunto della quarta linea».
«Pertanto, il comitato unitario continuerà la sua mobilitazione, perché nessuno strumento o palliativo stravolgano la realtà di un territorio bisognoso solo di risanamento ambientale e nascondano i dati drammatici del registro tumori. Non un passo indietro. No Quarta Linea. No Inceneritore».
“L’osservatorio regionale sul termovalorizzatore di Acerra è un’operazione di facciata”
