Il sindacato pensionati di categoria ha organizzato una manifestazione in piazza a Napoli contro i tagli a sanità pubblica e pensioni
Napoli. «Un aumento di tre euro mensili, 10 centesimi al giorno, è un’offesa e una vergogna per i pensionati della Campania». Lo dice Franco Tavella, segretario generale dello Spi Cgil Campania e Napoli che nella manifestazione promossa dal sindacato in Piazza del Gesù a Napoli interviene contro i tagli a sanità pubblica e pensioni.
Per Tavella in Campania si è poveri tutta la vita, sia quando si lavora, sia in caso di lavoro intermittente e soprattutto di lavoro nero. Alla manifestazione ha partecipato anche Stefano Landini, segretario nazionale dello Spi-Cgil che parla di manovra scellerata del Governo per un paese in cui diventare povero è una colpa ed ammalarsi è un lusso che possono permettersi poche persone.
«Noi crediamo – ha detto Landini – che le pensioni vadano rivalutate, ce le siamo pagate tutte fino all’ultimo centesimo. Le pensioni non sono il gratta e vinci, non sono una concessione. Continuare a usare le pensioni come un bancomat è uno sfregio all’equità. Noi pensiamo invece che il nostro debba essere un paese più equo e certamente non lo diventa con l’autonomia differenziata. Il governo propone venti piccole Brexit, una follia. Va ricostruita nel paese invece la solidarietà che è alla base della Costituzione della Repubblica nata dalla Resistenza».
Presente anche il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, che definisce la manovra del Governo mera propaganda e l’aumento di tre euro come qualcosa di ridicolo.
Poi Nicola Ricci si appella alla Regione Campania: «La sanità diventi davvero centrale in questa battaglia contro il Governo che non investe. Lo “Spacca Italia” non consente di ridurre le disuguaglianze. La Campania oggi ha la più alta percentuale di migrazione sanitaria, per curarsi bisogna andare al Nord, questo è un tema che va affrontato da questo Governo e non certo tagliando le risorse disponibili per nuove assunzioni, per il welfare e a sostegno della legge sulla non autosufficienza».