Il tenore partenopeo ha presentato il suo ultimo lavoro discografico il giorno di San Valentino, “Dal Pop alla Lirica”, con l’inedito “Ti sento dentro l’anima”
L’amore al centro della musica, “Dal Pop alla Lirica”, come solo il giovane tenore partenopeo Raffaele Beneduce avrebbe potuto fare. Più generi musicali mescolati accuratamente che compongono una miscela perfetta, da gustare come fosse un drink, pensando alle parole e lasciandosi cullare dalla dolce melodia. “Ti sento dentro l’anima” è il brano inedito, parte di un lavoro discografico presente su tutti i digital store, che Beneduce ha presentato il giorno di San Valentino. Un inno all’amore, una vittoria della musica.
«La canzone parla di un amore finito, di un uomo che non smette di pensare alla sua amata – afferma Beneduce – Con questo brano lancio anche un messaggio agli uomini, negli ultimi tempi ci sono stati molti femminicidi, un tema toccante che mi fa rabbrividire. Anche se un amore finisce, se senti questo amore dentro l’anima il bene resterà per sempre dentro di te e non puoi pensare di uccidere una donna perché non la puoi avere più come vorresti».
Con “Ti sento dentro l’anima” la musica ancora una volta dimostra che, se utilizzata da chi è capace di far vibrare le coscienze, può essere uno strumento straordinario per rilanciare messaggi importanti che tracciano un solco che diventa guida essenziale per una società che ha bisogno di aggrapparsi ai veri valori della vita.
Una società che talvolta alimenta una mentalità “retrograda” portata avanti da uomini “sciocchi che non sanno niente” della vita. Ominicchi che da un lato impongono la loro visione contorta e maschilista alla donna che hanno accanto e dall’altro sbavano dietro i “cataloghi social” ritraenti i corpi di fanciulle che, credendosi apprezzate, si fanno oggetto.
La verità è che, come dicono diversi studi, spesso l’imposizione di questi “mezzi uomini” è frutto di mancanza di autostima e personalità, della paura di rimanere soli o di essere sostituiti dalla donna amata. Un amore malato che non accetta il confine della libertà altrui. Ominicchi incapaci di capire che la forza, ed il bene che si prova, sono nella libertà, reciproca, di scegliere la propria vita e le persone che la compongono. Senza giudicare.
Ominicchi che non conoscono il potere dell’assenza ed il vocabolario del silenzio. Mezzi uomini che dovrebbero leggere Eckhart Tolle quando dice che “in merito a quanto accade nel mondo possiamo accettare o allontanarci, e cambiare solo noi stessi”
“Ti sento dentro l’anima”, l’amore al centro della musica con Raffaele Beneduce