Sempre meno sarti, per Margherita De Cles bisogna investire in formazione
«Tutti vogliono fare gli stilisti, ma ci sono sempre meno sarti. Si ignora l’importanza della formazione ed è sottovalutata la necessità di fare percorsi, spesso non brevi, per poter arrivare ad alti livelli. Le potenzialità non mancano nel nostro Paese, ma lo sforzo, sia da parte del governo sia da parte degli operatori della moda, deve essere importante e più incisivo. Serve un progetto lungimirante e articolato volto a creare un format legato all’artigianato artistico: senza artigiani, a cui va dato più spazio, il made in Italy è destinato all’estinzione. Bisogna, perciò, puntare sulle competenze e, in quest’ottica, la creazione del liceo del Made in Italy, a partire dall’anno scolastico 2024-25, va nella nella giusta direzione».
Lo ha detto oggi l’ambasciatrice di Unimpresa della moda sostenibile nel Mondo, Margherita de Cles, nel corso del tavolo della moda al ministero delle Imprese e del Made in Italy.
«È necessario creare a Milano un museo per la moda contemporanea: nel capoluogo lombardo c’è la fashion week, ma è indispensabile un museo che racconti i nostri stilisti, la nostra moda che va valorizzata sempre di più anche con iniziative culturali e mostre ad hoc. È utile, poi, che ci sia un riconoscimento legato al marchio sul territorio: si tratta di mappare le potenzialità del territorio nazionale per valorizzare le produzioni tipiche, sempre con un occhio di riguardo alla sostenibilità. Così come occorre insistere con interventi finalizzati a contrastare la contraffazione» ha aggiunto de Cles.
«Cinque gli ambiti di intervento, condivisibili, sui quali il governo si è impegnato a lavorare nei prossimi mesi: tutela dell’eccellenza, investire nel campo umano e formazione, digitalizzazione del sistema produttivo, transizione ecologica, incentivi fiscali» ha spiegato de Cles.