Per il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, le indicazioni che arrivano dall’Ocse sono un campanello di allarme e per un bienno l’Italia è a rischio stagnazione
«Le indicazioni che arrivano oggi dall’Ocse rappresentano un campanello d’allarme che non va sottovalutato. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il prodotto interno lordo italiano crescerà appena dello 0,8% sia nel 2023 sia nel 2024, a fronte di un aumento pari al 3,8% lo scorso anno. Si tratta di valori troppo bassi per questo biennio che lasciano intravedere, in prospettiva, il rischio di una preoccupante stagnazione». Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.
«L’unico elemento che Unimpresa non condivide, fra quanto espresso dall’Ocse, è la prosecuzione della politica monetaria restrittiva, da parte delle banche centrali e della Bce nell’area euro, come misura indispensabile per controllare l’inflazione e farla calare» aggiunge Ferrara.