Al seminario dell’Università Suor Orsola Benincasa ha partecipato l’assessore Viscovo intervenuta sul ruolo degli enti locali: “Serve una fotografia reale del territorio per un welfare inclusivo”
Napoli. Esperti, ricercatori e rappresentanti istituzionali hanno partecipato al seminario “Il ruolo degli Enti Locali nelle politiche e nei servizi sociali” presso l’Università Suor Orsola Benincasa organizzato dalla professoressa Stefania Ferraro co-presidente del corso di laurea in Scienze del servizio sociale: diritti e inclusione.
«Le tematiche affrontate in questo incontro sono di rilevante interesse per gli assistenti sociali e, in generale, per tutti i nuovi profili professionali del lavoro sociale. È fondamentale formare operatori capaci di combinare una solida preparazione teorica con le competenze pratiche necessarie, in linea con le direttive internazionali della Global Definition of Social Work» ha detto la professoressa Ferraro che è presidente anche del Corso di Laurea Magistrale in Programmazione, amministrazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali.
«Dobbiamo lavorare su modelli che permettano alle comunità di sentirsi attivamente coinvolte e supportate dai servizi locali, non come semplici utenti, ma come attori consapevoli e responsabili» ha detto l’Assessore alle politiche sociali della sesta municipalità del Comune di Napoli, dottoressa Mariarca Viscovo, che ha messo in luce l’urgenza di modelli partecipativi e inclusivi per contrastare le disuguaglianze sociali.
Tra i temi trattati al seminario l’istituzione dei Distretti Socio-assistenziali, ovvero unità organizzative di welfare locale, e le sfide che amministratori locali e assistenti sociali affrontano nel contrasto alle disuguaglianze e all’emarginazione sociale.
Tra i vari relatori, il professor Ciro Pizzo, co-presidente del Corso in Scienze del Servizio Sociale, ha evidenziato l’importanza di un cambiamento di prospettiva, sottolineando come sia necessario non trattare le situazioni come problemi individuali, ma come diritti collettivi da riconoscere e tutelare. «Si deve lavorare sui contesti – ha dichiarato Pizzo – per sviluppare modalità di partecipazione che siano realmente inclusive e accessibili».
«L’auspicio è che si torni a investire su di essi affinché possano promuovere politiche efficaci di assistenza sociale utili a tutelare la pari dignità sociale dei cittadini» ha dichiarato Francesco Lo Giudice, Cultore della materia in Teorie delle Diseguaglianze sociali e politiche di welfare presso UNISOB.
Altri interventi, come quello della presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Campania, Gilda Panico, e della ricercatrice CNR IRCrES e docente UNISOB Anna D’Ascenzio, hanno arricchito il dibattito, analizzando le sfide legislative e le criticità legate alla territorializzazione dei servizi sociali.
La Legge 328/2000 e la modifica degli articoli 5 e 118 della Costituzione hanno, secondo D’Ascenzio, creato una cornice giuridica che ha ridisegnato il sistema di welfare, spesso con esiti ambigui. Il Terzo settore, infatti, si trova frequentemente a dover assumere rischi legati alla riduzione dei costi e al risparmio amministrativo, agendo spesso in sostituzione dell’attore pubblico.
L’incontro è stato senz’altro un passo importante verso la costruzione di una rete collaborativa tra istituzioni infatti la professoressa Ferraro ha ribadito la missione formativa del suo corso (preparare futuri operatori sociali in grado di rispondere ad esigenze complesse delle comunità locali) ed il professor Pizzo ha evidenziato l’importanza del cambiamento di prospettiva per considerare i bisogni non come problemi individuali ma come diritti collettivi da riconoscere e tutelare.
Al seminario Unisob il ruolo degli enti locali nelle politiche e nei servizi sociali